MILANO – La riforma della Giustizia volta dalla ministra Marta Cartabia è “ottima sul piano del metodo. Nel merito giudicherà il Parlamento. La ministra è riuscita intelligentemente a trovare un punto di caduta per riforme condivise. Era opportuno che si arrivasse a un accordo, perché una riforma del processo penale e civile è necessaria non solo per dare un segnale all’Europa ma in primo luogo per i cittadini. L’auspicio è che in Parlamento il clima non ridiventi gladiatorio, la giustizia deve restare fuori da strumentalizzazioni o pregiudiziali ideologiche e di interesse”: Lo ha detto il vicepresidente del Csm David Ermini, in un’intervista a Il Messaggero.
Per Ermini, tuttavia, per far funzionare la macchina della Gustizia è necessario un cambio di mentalità da parte dei magistrati. “Le riforme della precedente legislatura che tendevano a deflazionare il contenzioso – spiega il vice presidente del Csm – come ad esempio la tenuità del fatto, la messa alla prova e la depenalizzazione, devono trovare sempre più profonda applicazione.
Ogni riforma per funzionare richiede la convinta applicazione da parte degli operatori, altrimenti è lettera morta. E’ questo che intendo quando dico che la premessa è una svolta culturale prima ancora che normativa”.
(LaPresse)