MILANO – La variante Delta continua a far sentire il suo effetto anche in Italia dove si registrano ancora oltre 5mila casi in 24 ore e con Rt in aumento in almeno 2 regioni. A fare da contraltare c’è però la vaccinazione che permette di mantenere bassi i numeri delle ospedalizzazioni pur se con un balzo nei ricoveri in area non critica.
I dati confermano una situazione delicata per il nostro Paese: 5.143 i nuovi contagi (4.307.535 il totale da inizio pandemia) e 17 decessi in 24 ore (127.937 da inizio pandemia) con un tasso di positività di test stabile al 2,2%. Reggono, al momento, le strutture ospedaliere con 3 pazienti in meno in terapia intensiva per un totale di 155 e 10 ingressi in 24 ore: balzo dei ricoveri in reparto con 70 nuovi ingressi per un complessivo di 1.304. Ad aumentare è anche l’indice Rt dei contagi da coronavirus: dall’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, tocca quota 1,26 mentre la scorsa settimana era a 0,91. In forte incremento il dato sull’incidenza: secondo il monitoraggio dell’Iss l’indice schizza a 41 casi ogni 100mila abitanti. Sette giorni fa era a 19. Stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva al 2%, con una lieve aumento nel numero di persone ricoverate che passa da 157 (13/07/2021) a 165 (20/07/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento a 1.194.
I dati sottolineano la tenuta del sistema sanitario grazie alla vaccinazione pur in un momento delicato con la variante Delta, molto più infettiva, ormai dominante. La conferma arriva anche da Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, durante la conferenza stampa presso il ministero della Salute. “La variante delta è dominante e diventerà largamente dominante nelle prossime settimane. Essendo più trasmissibile è fondamentale completare il ciclo vaccinale e mantenere le attenzioni”, spiega. La battaglia contro il virus non è dunque ancora finita. “La variante delta ha una velocità doppia rispetto a quella alfa – aggiunge il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza -, che già era più veloce delle altre: il risultato è che la corsa del virus aumenta notevolmente”.
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