Voto a Napoli. Manfredi, patto per le Municipalità

Trovato l’accordo: quattro a Pd e 5 Stelle, altrettante ai ‘deluchiani’, una ad Azzurri per Napoli e alla Sinistra: Poggiani scalpita. All’accozzaglia che sostiene il giallorosso si unisce ufficialmente pure D’Angelo

NAPOLI – Alla sua candidatura Cronache non aveva mai creduto, e infatti non lo avevamo mai inserito tra i candidati a sindaco di Napoli: ieri Sergio D’Angelo ha scoperto il bluff e ha aderito alla coalizione che sostiene Gaetano Manfredi, insieme al suo gruppetto di fedelissimi, vale a dire i centri sociali che hanno costituito la frangia più ‘macchiettistica ‘dell’amministrazione targata Luigi De Magistris. Manfredi imbarca dunque sulla sua armata brancaleone personaggi come Ivo Poggiani, al quale è stata promessa al riconferma alla presidenza della terza municipalità, Egidio Giordano, assessorino municipale, ed Eleonora De Majo, ex assessore comunale e compagna di Giordano.

La resistenza di Vincenzo De Luca, ripetutamente oggetto di aggressioni, anche a colpi di sacchetti di spazzatura col volto del figlio Roberto, da parte degli attivisti del centro sociale Insurgencia, è caduta: il governatore ha accettato il diktat di Manfredi e del segretario cittadino del Pd, Marco Sarracino. In cambio del sostegno a Manfredi, gli antagonisti avrebbero chiesto, come dicevamo, la riconferma di Poggiani alla presidenza della terza municipalità oltre a un assessorato per D’Angelo. Un bel grattacapo per Manfredi, che ora dovrà rispondere alle polemiche sulle posizioni di alcuni di loro su Israele, tanto per dirne una, e anche per i transfughi di Forza Italia capitanati da Stanislao Lanzotti, che dovranno giustificare la convivenza con la variopinta corte di D’Angelo.

Avremo tempo, nei prossimi giorni, di ricordare a Manfredi, Enrico Letta, Giuseppe Conte e Matteo Renzi, tutti neoalleati dei centri sociali, le gesta e le prese di posizione pubbliche di questi personaggi che ora si ritrovano a loro volta alleati non solo di questi leader di partito, ma pure dello stesso De Luca. A proposito di municipalità: Cronache è in grado di rivelare lo schema deciso dalla coalizione-insalata di Manfredi per la distribuzione delle dieci presidenze. Due andranno al Pd (la sesta e la decima); due al M5s (la seconda e la quinta); quattro alle liste di De Luca (la nona a Napoli Libera, la ottava a Italia viva, una da decidere ai Verdi e la quarta al Centro Democratico di Raimondo Pasquino e Giovanni Mensorio); una a Azzurri per Napoli (da decidere); una alla sinistra (la terza per Poggiani).

Forza Italia va all’attacco: “I sedicenti centristi alla corte di Manfredi”, afferma il coordinatore vicario del partito a Napoli, Franco Silvestro, “si troveranno a subire il dominio incontrastato dei professionisti della contestazione, che hanno tenuto in ostaggio la città per cinque anni. Manfredi e il suo burattinaio De Luca svendono la propria dignità politica per il terrore di perdere le elezioni e si consegnano a organizzatori di iniziative di piazza caratterizzate da danneggiamenti e scontri con le forze di polizia, come accade ancora in queste ore in occasione del G20. Per Manfredi la legalità è un optional”.

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