ISTANBUL – È salito a sei morti in Turchia il bilancio degli incendi che stanno bruciando le città sul Mediterraneo. Il bilancio si è aggravato a seguito della morte di due lavoratori forestali, ha riferito il ministro della Salute turco, Fahrettin Koca, precisando che cinque delle vittime sono morte a Manavgat e una a Marmaris. Entrambe le città si trovano sul Mediterraneo e sono destinazioni turistiche. Il ministro ha aggiunto che circa 400 persone colpite dagli incendi a Manavgat sono state dimesse dagli ospedali e 10 invece stanno ancora ricevendo cure. A Marmaris 159 persone sono state curate e una è ancora in cura per ustioni. Oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si è recato in visita nella zona colpita, in elicottero. Da mercoledì i roghi stanno bruciando foreste sconfinando in villaggi e destinazioni turistiche e costringendo a evacuazioni. Secondo il ministro dell’Agricoltura e delle foreste, Bekir Pakdemirli, sono ora sotto controllo 88 dei 98 incendi scoppiati in un momento in cui forti venti e caldo torrido si sono abbattuti sul Paese. I media turchi riferiscono che agli ospiti di hotel in alcune parti della città di Bodrum, sull’Egeo, è stato chiesto di lasciare gli alberghi e che le autorità hanno chiesto a barche private e yacht di aiutare con le evacuazioni via mare. Gli incendi sono comuni nelle regioni turche del Mediterraneo e dell’Egeo durante i mesi dell’estate arida. Un’ondata di caldo nell’Europa meridionale, spinta dall’aria calda proveniente dall’Africa, ha portato a una serie di incendi nel Mediterraneo. È atteso che lunedì le temperature in Grecia e nei Paesi vicini dell’Europa del sud salgano a 42 gradi.
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