Lo abbiamo visto con gli incendi che hanno devastato l’Oristanese: i roghi boschivi sono uno dei fenomeni più disastrosi e distruttivi per la natura. Favoriti dal gran caldo e dall’afa estiva sempre più asfissiante a causa del surriscaldamento globale, gli incendi bruciano ogni anno migliaia di ettari la cui rinascita può ricoprire anche interi decenni.
Circa 20 mila gli ettari interessati dal fuoco in Sardegna: un disastro immane che ha azzerato la biodiversità, distrutto interi ecosistemi, carbonizzato boschi secolari, sterminato migliaia di animali: dai mammiferi agli uccelli, dagli insetti agli anfibi e ai rettili. Enormi porzioni di paesaggio sono ormai irriconoscibili. Un disastro per l’agricoltura, la pastorizia e le migliaia di persone coinvolte che ha alla base precise responsabilità umane che si chiamano assenza di cura e manutenzione del territorio (fondamentali per la prevenzione degli incendi) e cambiamento climatico.
Ma cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per impedire che nel nostro territorio si sviluppi un incendio? Sono semplici quanto essenziali le regole da seguire. La prima, la più ovvia, è quella di non accendere roghi nei boschi o in prossimità di sterpaglie durante le scampagnate, servendosi sempre e solo delle apposite aree attrezzate per una questione di sicurezza.
Sempre durante una di queste giornate a contatto con la natura, le sigarette sono bandite per la loro enorme pericolosità. Si stima infatti che una grande percentuale degli incendi boschivi sia ogni anno provocata da una cicca gettata distrattamente anche da un’auto in corsa. Le scintille ancora capaci di appiccare le fiamme, a contatto con una singola erbaccia possono da sole essere capaci di roghi il cui spegnimento risulta sempre estremamente difficile.
Un’altra regola da seguire a cui spesso non si bada riguarda la nostra auto. Quando arriviamo sul luogo della nostra escursione, che sia in un bosco o in prossimità di un sentiero di trekking, dobbiamo ricordarci di non parcheggiate l’automobile a contatto con l’erba secca. Sì perché il calore della marmitta è da solo capace di dare vita a un incendio, con le fiamme che invaderanno per prima cosa proprio il veicolo, con conseguenze veramente disastrose se consideriamo che nel motore di ogni auto è presente il carburante che è meglio non far entrare in contatto con le fiamme.
Ma per evitare i roghi bisogna anche stare attenti ai rifiuti che si seminano lungo il percorso di ciascun viandante. Abbandonando dei rifiuti sul terreno esponiamo quel posto al rischio incendio dal momento che alcuni rifiuti sono facilmente infiammabili: con il sole possono trasformarsi in potenziali accendini. La cosa più giusta è sempre quella di riporre i nostri scarti negli appositi contenitori.
Vietato inoltre bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, i residui agricoli: in pochi minuti potrebbe sfuggirci il controllo del fuoco. Nelle zone più esposte agli incendi, attorno alle abitazioni e ai fabbricati, il terreno va tenuto costantemente pulito dalla vegetazione infestante e dai rifiuti facilmente infiammabili.
Qualora ci trovassimo dinanzi a un incendio che si è già sviluppato che ha già raggiunto dimensioni allarmanti, la prima cosa da fare ovviamente è quella di allertare i vigili del fuoco chiamando il 1515. Con l’aiuto del geolocalizzatore dovremo fornire le esatte coordinate del luogo invaso dalle fiamme.