ROMA – In Italia negli ultimi 45 giorni il 69,2% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante delta, che ha superato la alfa, ferma al 17,3%. Nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in tutte le Regioni/PPAA. I dati sono contenuti nel sesto bollettino dell’ISS ‘Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia’, e confermano quelli riscontrati nella flash survey, che si riferivano al solo 20 maggio. Nel mese di luglio è stato sequenziato il 6,6% dei tamponi positivi per Sars-CoV-2. Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-oV-2 (I-Co-Gen), sviluppata e coordinata dall’ISS. Il modulo, dedicato all’analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del SARS-CoV-2 a livello nazionale, conta più di 21.000 sequenze. La percentuale di sequenze ascrivibili alla variante delta, sul totale dei sequenziamenti depositati in I-Co-Gen, è risultata pari al 2,09% nel mese di aprile, al 7,48% nel mese di maggio, al 40,15% nel mese di giugno, al 85,66% nel mese di luglio (dati al 2 agosto 2021) con un andamento settimanale in crescita nello stesso mese.
Di seguito le principali conclusioni del bollettino dell’Iss. Negli ultimi 45 giorni nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in tutte le Regioni/PPAA. Si osservano casi di infezione causati dalla variante delta in tutte le fasce di età, con una percentuale maggiore di casi in soggetti di età compresa tra i 10 ed i 29 anni. La frequenza dei casi causati dalla variante alfa è in forte diminuzione, mentre rimane stabile la loro diffusione territoriale. Anche la frequenza di casi causati dalla variante gamma (lignaggio P.1) del virus SARS-CoV-2 è in diminuzione, con una diffusione maggiore in alcune Regioni/PPAA italiane.
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