Voto, Manfredi nelle mani di De Luca

Per l’ex rettore un comitato elettorale ombra a Santa Lucia gestito da Bonavitacola. Lo spettro dei sondaggi: nessuna rilevazione dà il candidato del centrosinistra vincente al primo turno mentre Maresca spera nel ballottaggio

NAPOLI – Un vero e proprio incubo quello che sta vivendo Gaetano Manfredi, candidato a sindaco di Napoli della variopinta coalizione che va dal Pd ai profughi di Forza Italia, e che vede alleati il presidente della Regione Vincenzo De Luca e i centri sociali che lo hanno spesso aggredito, il M5S e Italia Viva, i reduci di De Magistris e Clemente Mastella fino a Stefano Caldoro: la vittoria al primo turno appare un miraggio.
Miraggio, che fa rima con ballottaggio: Manfredi sa benissimo che se non riesce a chiudere la partita al primo turno per lui e l’insalata politica che lo sostiene la vittoria diventerà difficilissima. Manfredi si è affidato completamente a De Luca: non a caso, il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola e il collaboratore del governatore Nello Mastursi stanno dando vita a un reclutamento di candidati politicamente imbarazzante. I deluchiani hanno sostanzialmente aperto una sorta di comitato elettorale ombra di Manfredi a Palazzo Santa Lucia, arrivando addirittura a convocare Giuliano Annigliato, ispiratore della lista Essere Napoli, schierata con Catello Maresca, per trattare il passaggio con Manfredi.

Tentativo andato a vuoto ma politicamente molto significativo.
Se Manfredi non vince al primo turno, dicevamo, per lui si mette male: i suoi fedelissimi lo sanno bene, ed ecco spiegato un altro giallo di questa campagna elettorale, quello dei sondaggi.
Miraggio, ballottaggio, sondaggio: sembra una filastrocca e invece è l’interrogativo che si stanno ponendo molti addetti ai lavori: “Perché Manfredi non diffonde più sondaggi?”.

La risposta è semplice: il candidato deluchian-antagonista non vuole che si sappia che nessuna rilevazione gli assegna la vittoria al primo turno. Tre giorni fa BiDiMedia ha elaborato una analisi dei sondaggi sulle Comunali di Napoli di Noto, Tecnè, Lab2101, Winpoll e Emg: “Manfredi appare comunque lontano dalla soglia del 50%, quindi probabilmente dovrà andare al ballottaggio, che con ogni probabilità sarà contro Maresca” ha detto Francesco Luchetta di BiDiMedia commentando lo studio.

Dall’altro lato, Catello Maresca spera dunque nel duello con Manfredi al ballottaggio, ma deve guardarsi le spalle dalla rimonta di Antonio Bassolino. Maresca sta pagando alcune scelte assai discutibili dal punto di vista della comunicazione, come la farsa della candidatura di Hugo Maradona, che non ha nemmeno la cittadinanza italiana. Inoltre, la palla al piede di Maresca è da sempre la stessa: il rapporto con la Lega.

Il Carroccio, per evitare un risultato elettorale da prefisso telefonico, ha deciso di mascherarsi dietro una finta lista civica, “Prima Napoli”, e (non si sa perché) ha preso in mano la comunicazione del magistrato, spingendolo su temi scivolosi, come quello dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Se alle difficoltà della Lega aggiungiamo quelle di Forza Italia, alle prese con il disimpegno di Armando Cesaro, “espulso” al primo minuto della campagna elettorale dallo stesso Maresca, per il centrodestra napoletano il quadro è a tinte fosche.

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