L’acqua è una risorsa importantissima per il nostro pianeta. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat sul consumo di acqua diffuso nella scorsa primavera nel nostro Paese ogni giorno consumiamo in media 215 litri a testa. In un anno vengono immessi nella rete idrica italiana 8,2 miliardi di metri cubi di acqua, di cui ne vengono utilizzati 4,7 miliardi. Gli altri 3,5 miliardi di metri cubi vengono dispersi a causa delle cattive condizioni dell’infrastruttura idrica, cioè di tubi vecchi e rotti. Poi ci sono i nostri sprechi: tra rubinetti lasciati aperti e guasti ai rubinetti. Dovremmo fare il possibile per non sprecare risorse, infatti quello idrico, oltre che ecologico, è anche un problema etico.
Un’emergenza ‘etica’
Mentre noi ‘buttiamo’ acqua preziosa, molti Paesi, che sono anche quelli più poveri, devono combattere con siccità e assenza totale di risorse. Una persona su tre, secondo i dati dell’Onu diffusi oggi nella Giornata mondiale dell’acqua, non ha accesso all’acqua pulita e la situazione peggiorerà, senza interventi efficaci, tanto che si stima che entro il 2050 saranno 5,7 miliardi a vivere in zone con carenza idrica per almeno un mese all’anno. Oltre due miliardi di persone al mondo vivono in paesi con problemi di approvvigionamento idrico. Quattro miliardi di persone vivono in aree che soffrono di grave carenza d’acqua almeno un mese all’anno. Ma questo tipo di problema è sempre più diffuso anche in zone che normalmente non soffrono la carenza idrica. La ragione è da ricercare nei mutamenti del clima determinati dall’emergenza ambientale. Per cercare di dare una mano alle zone più in sofferenza stanno intervenendo gli scienziati, con invenzioni d’avanguardia.
L’invenzione
L’imprenditore-ingegnere spagnolo Enrique Veiga ha elaborato un meccanismo grazie al quale migliaia di persone potrebbero salvarsi dalla mancanza d’acqua. Con la sua compagnia Aquaer è riuscito ad ricavare l’acqua dall’aria. Il sistema brevettato può essere progettato per ogni tipo di consumatore, dall’approvvigionamento di interi villaggi al soddisfacimento del fabbisogno idrico di una singola famiglia. L’Aquaer generator funziona anche in climi desertici. L’azienda spiega che a seconda della fonte di energia utilizzata, i generatori Aquaer sono rispettosi dell’ambiente e non causano alcun inquinamento. Nonostante l’aria sembri secca contiene una notevole quantità d’acqua, in particolare sotto forma di vapore. Ad esempio, l’aria a 30 gradi centigradi e 60% di umidità contiene più di 16 grammi di acqua per chilogrammo d’aria. Se la temperatura dell’aria viene abbassata al di sotto del suo punto di rugiada, che è la temperatura alla quale inizia la condensazione, di ottiene dell’acqua simile a quella piovana. Di recente ’azienda responsabile della fabbricazione della macchina, è stata incaricata di produrre 1.500 unità per il governo della Namibia, un paese che soffre molto l’emergenza idrica.