Calcio, Serie A: Sarri ritrova l’Empoli, l’Atalanta riparte da Torino

Una squadra tutta da scoprire e una delle poche realtà di questo campionato.

(AP Photo/Laurent Cipriani, file )

TORINO – Una squadra tutta da scoprire e una delle poche realtà di questo campionato. Nel sabato che dà il via alla Serie A l’interesse non è solo per il debutto dei campioni d’Italia dell’Inter, che apriranno le danze nella sfida casalinga contro il Genoa. Anche la nuova Lazio rivoluzionata dall’arrivo di Maurizio Sarri e la certezza Atalanta di Gian Piero Gasperini sono pronte all’esordio, rispettivamente contro Empoli e Torino. Due squadre che puntano in alto ma che sono alle prese con un percorso diverso. La ‘Dea’ ha cambiato poco e ha fatto investimenti mirati (Musso tra i pali, Pezzella e Demiral in difesa), i biancocelesti hanno cambiato completamente volto, a livello tattico e di organico, dopo l’addio di Simone Inzaghi.

“Molto probabilmente sarà una stagione di costruzione per poter essere maggiormente competitivi nelle stagioni successive – ha sottolineato Sarri in conferenza stampa – Purtroppo il calcio di oggi è sempre di meno per gli specialisti e sempre di più per i tuttologi. Non è semplice fare questo tipo di costruzione. Sono contento perché ho visto un grande livello di applicazione”. Immobile e compagni potranno contare su Felipe Anderson e sull’ultimo arrivato, Pedro, che il tecnico ha già conosciuto e apprezzato al Chelsea e che potrà fare “un piccolo spezzone di partita”. Discorso diverso per Correa, al centro delle voci di mercato e nel mirino dell’Inter. “Il suo ruolo è da valutare. Si parlare di un giocatore forte e importante, che fa comodo a tutti. Però il ragazzo ha espresso la sua idea in tempi non sospetti. C’è una situazione in divenire e questo non lo mette nelle condizioni ideali per poter fare della partite”. Il ‘Comandante’ incontrerà la sua ex squadra, di cui non si fida, nonostante si presenti ai nastri di partenza come neopromossa con la difficile missione di salvarsi. “Mi aspetto una partita difficile, se ripete la prima mezzora fatta con il Vicenza in Coppa Italia ci farà ballare, ci metterà in grande difficoltà – ha ammesso – Non bisogna essere superficiali e pensare che ha espresso quel calcio perché giocava in una squadra di Serie B. E’ una squadra portata a giocare, molto tecnica, giovane e brillante”.

Atalanta-Torino è l’incrocio tra Gasperini e il suo allievo Juric, al debutto sulla panchina dei granata. Gli orobici devono fare a meno di Zapata (out un mese) e degli squalificati Toloi, De Roon e Freuler. Con un centrocampo tutto da inventare, spazio all’inedita coppia Pasalic-Pessina. Per la Dea, per la terza volta di fila in Champions League, in questo precampionato ci si è spinti a parlare di scudetto, ma ‘Gasp’ vola basso. “Alzare l’asticella? Alzatela voi. Io sono molto felice così, non è così scontato ripetersi – ha ammesso – Sappiamo delle difficoltà che ci sono in questo campionato. Nonostante preparazione a singhiozzo per l’arrivo di giocatori in momenti diversi. Abbiamo situazioni di campo che sono consolidate. Il campionato inizia domani e noi ci faremo trovare pronti”. Per i granata, che hanno superato solo ai rigori la Cremonese in Coppa Italia, si profila un debutto in salita, anche perché Belotti non è al meglio (“starà bene dopo la pausa, secondo me. Lavora tanto ma ha avuto un problema alla caviglia che gli ha fatto saltare tre giorni di allenamento”, ha rivelato Juric). Spazio davanti alla coppia Sanabria-Pjaca. “Sono curioso di vedere i miei ragazzi contro una delle squadre più forti del campionato. Abbiamo voglia di aggredire, di dominare, di giocare un calcio dinamico ed europeo – ha aggiunto l’ex tecnico dell’Hellas suonando la carica – Sarà una sfida vedere a che punto siamo”. Nel sabato che apre il campionato, il programma prevede anche Verona-Sassuolo, due squadre che hanno cambiato soprattutto in panchina. Per Dionisi, tecnico dei neroverdi chiamato a raccogliere l’eredità di De Zerbi, è il debutto assoluto nella massima serie. “Non vediamo l’ora di partire, ci sono margini di crescita. Siamo in un buono stato di forma. Il primo obiettivo è dare continuità al lavoro fatto negli anni precedenti che è stato tantissimo e confermarsi per quello che è stato fatto – ha sottolineato – Si parte da basi solide”. Anche Di Francesco può contare sullo zoccolo duro che così bene ha fatto l’anno scorso. “Nella mia idea di calcio una squadra deve avere una mentalità aggressiva e cercare di giocare in maniera propositiva. Nelle ultime due stagioni questa aggressività in campo è stata una caratteristica del Verona, quindi va assolutamente conservata”, auspica l’ex allenatore di Roma e Sampdoria.

di Alberto Zanello

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