ROMA – “Conclusa l’emergenza, abbiamo ora avviato una fase nuova, di pianificazione e gestione della crisi. L’Italia continuerà ad aiutare gli afghani che intendano lasciare il Paese e ne abbiano titolo. Le operazioni dovranno naturalmente essere condotte in modo diverso, data la partenza definitiva dei contingenti militari e la chiusura, allo stato attuale, della nostra Ambasciata a Kabul. Ci stiamo muovendo su più fronti”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nell’informativa al Senato sull’Afghanistan. “Una settimana fa si è chiusa la prima fase, quella emergenziale, in risposta ad un succedersi degli eventi ben più rapido di quanto l’intera Comunità internazionale avesse previsto. La priorità è stata l’evacuazione – continua -. Nel giro di pochi giorni abbiamo messo in salvo e trasferito in Italia 5011 persone, di cui 4890 afghani (più della metà, donne e bambini), tra quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e appartengono a categorie vulnerabili. Il ponte aereo ininterrotto, realizzato grazie alla sinergia fra tutti gli alleati, ha consentito di far uscire dall’Afghanistan complessivamente oltre 120mila persone, compresi interi nuclei familiari. L’Italia, tra i Paesi europei, ha evacuato il maggior numero di cittadini afghani”.
“Lasciatemi ribadire la profonda gratitudine di noi tutti alle forze armate, al corpo diplomatico e all’intelligence”, aggiunge Di Maio. “Il successo di un’operazione condotta contro il tempo e in condizioni estreme è frutto di uno stretto coordinamento tra i comparti Esteri, Difesa e intelligence, dell’impegno instancabile e coraggioso dei nostri diplomatici e militari, della collaborazione con le organizzazioni della società civile. Ma anche del sostegno dei nostri partner regionali e internazionali – in primo luogo Stati Uniti, Qatar, Kuwait e Pakistan – che non hanno esitato ad attivare procedure straordinarie per venirci incontro. A questi Paesi e a questi Governi esprimiamo sincera riconoscenza”.
(LaPresse)