TORINO – Top Ganna plana su Bruges e zittisce tutto il Belgio, che ha accarezzato il sogno di una clamorosa doppietta nella gara che ha aperto la rassegna in programma fino a domenica prossima nelle Fiandre. Invece Filippo Ganna spezza ancora una volta i sogni iridati di Wout Van Aert, di nuovo secondo, con Remco Evenepoel terzo a completare un podio nobilissimo. I Mondiali di ciclismo iniziano subito bene per la spedizione azzurra, che cala il suo asso nella prova a cronometro maschile e può far festa. La piccola delusione per l’argento negli Europei in casa a Trento (successo allo svizzero Stefan Kung, oggi quinto) è già alle spalle: perché il fuoriclasse del team Ineos Grenadiers vestirà per il secondo anno di fila la maglia arcobaleno nelle prove contro il tempo.
L’azzurro bissa il trionfo di un anno fa a Imola 2020 completando la prova di 43,3 km con partenza da Knokke-Heist e arrivo a Bruges in 47’47″83 – con una media superiore ai 54 km orari – cinque secondi meglio del rivale belga. Ai piedi del podio il danese Kasper Asgreen, quarto ad appena due secondi dal bronzo di Evenepoel. Quinta piazza per Stefan Kung, a oltre un minuto (1’07”), seguito da Tony Martin, sesto nell’ultima crono individuale della sua carriera dopo esser stato per anni dominatore della specialità. Edoardo Affini si è piazzato nella top ten, in nona posizione, a 1’49 dal fenomeno di Verbania. L’altro azzurro in gara, Matteo Sobrero, invece si è dovuto accontentare della 21/a piazza, a 3’05”.
Il ciclista piemontese ha disputato una corsa in crescendo: attardato di 7 secondi da Van Aert al primo intermedio, si è riportato sotto nel rilevamento cronometrico successivo, dove pagava appena 84 centesimi, per poi piazzare il sorpasso nell’ultimo tratto, tagliando il traguardo con 5 secondi di vantaggio sul campione del team Jumbo Visma, tra i favoriti anche per la prova in linea. Con il trionfo in terra belga Ganna ha sfatato un altro tabù, vincendo per la prima volta una cronometro superiore ai 40 km. Sicuramente la più importante della sua carriera.
“Arrivavo con buone sensazioni ma non sapevo come sarebbe andata. E’ molto importante per me aver mantenuto questa medaglia – ha raccontato il corridore dell’Ineos, che completa così una stagione magica iniziata con le due vittorie a cronometro al Giro d’Italia e che ha vissuto il punto più alto con l’oro olimpico a Tokyo 2020 su pista nell’inseguimento a squadre maschile – Oggi volevo solo vincere, quando ho iniziato la mia gara volevo vincere. Volevo tenere questa maglia (da campione del mondo, ndr) ancora un anno. Devo ringraziare i ragazzi belgi, mi hanno motivato per migliorarmi. C’è molto rispetto tra noi”. Probabilmente anche un pizzico di invidia nei confronti dell’azzurro per quell’oro al collo conquistato proprio nella patria del ciclismo.
di Alberto Zanello