Russia, sparatoria all’università di Perm: 6 morti, arrestato il killer

(AP Photo/Anastasia Yakovleva)

MILANO – Sei persone sono state uccise e 28 ferite in una sparatoria all’università statale di Perm, a 1.100 chilometri a est di Mosca, in Russia. A compiere la strage, la seconda in una scuola in un anno dopo quella in cui a maggio un 19enne ha ucciso 9 persone a Kazan, è stato uno studente, ferito e arrestato. Le autorità non hanno rilasciato ulteriori dettagli sull’identità dell’assalitore, né sulle possibili motivazioni, dicendo soltanto che è stato ferito da un poliziotto della pattuglia accorsa dopo il primo allarme, ha riportato l’agenzia di stampa Tass, citando la portavoce del ministero dell’Interno Irina Volk. Alcuni media locali hanno identificato il killer come il 18enne Timur Bekmansurov, citando fonti proprie. “E’ una grave perdita non solo per le famiglie che hanno perso i loro figli, ma per l’intero Paese”, ha commentato il presidente Vladimir Putin.

Lo studente si sarebbe introdotto nel campus universitario indossando un casco e abiti neri, con in mano un’arma a canna lunga, mostrano alcuni video. La Commissione investigativa della Russia, il primo corpo del Paese per le indagini criminali, ha spiegato che l’aggressore ha utilizzato un’arma da caccia a canna liscia, probabilmente un fucile. Quando ha aperto il fuoco, gli studenti e lo staff universitario si sono chiusi nelle loro stanze. Qualcuno è saltato fuori dalla finestra per fuggire, come mostra un filmato pubblicato dai media russi. A raggiungere la scena per prima è stata un’unità della polizia stradale, allertata dal rumore degli spari all’interno del campus. L’aggressore ha aperto il fuoco sugli agenti ed è stato ferito, quindi disarmato. Dai controlli è emerso anche che era in possesso anche di un coltello.

La Commissione investigativa aveva dichiarato inizialmente che i morti erano 8, poi il numero è stato portato a 6 senza ulteriori spiegazioni. Nonostante le leggi sul porto delle armi siano piuttosto rigide in Russia, molte persone riescono a ottenere permessi per detenere armi da caccia. Secondo i media locali, l’aggressore aveva infatti un permesso per un fucile a pompa, ma non è ancora chiaro se riguardi l’arma utilizzata nella sparatoria. Le regole non bastano a impedire le stragi. Fu uno studente a sparare anche in un’università della Crimea, che nel 2018 uccise 20 compagni prima di suicidarsi.

L’università di Perm, che ha circa 12mila studenti, ha riferito che erano 3mila le persone presenti nel campus durante la sparatoria.

LaPresse

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