MILANO – Eitan è “felice, mangia, è così su di morale, così contento. Siamo tutti con lui, non ci sono parole per descrivere la sua gioia. Eitan è cresciuto in una casa israeliana, ebraica. Parlavano ebraico, facevano le cene dello Shabbat. Ogni anni, due, tre mesi li trascorrevano in Israele. Quando loro non erano qui, io ero lì: sono una parte centrale della vita del bambino”. Così Etty Peleg, la nonna materna di Eitan, il piccolo sopravvissuto alla strage del Mottarone portato lo scorso 4 settembre in Israele dal nonno materno Shmuel Peleg, intervistata da Channel 13 News.
“La vita di Eitan in Israele è una grande festa”, dice ancora la donna. “Se la famiglia Biram vuole, possono prendere parte a questa festa, sono invitati a farlo, tutti sono invitati: non ci sono orari, giorni stabiliti, non ci sono tribunali, nulla”, aggiunge.
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