Calcio, Luis Enrique: “Italia al top ma prima o poi dovrà perdere”

"L'Italia? E' al top, ha vinto l'Europeo con merito, ha allungato la striscia di imbattibilità. Ma, come dice il nostro psicologo, il giorno in cui perderanno è vicino...".

MADRID – “L’Italia? E’ al top, ha vinto l’Europeo con merito, ha allungato la striscia di imbattibilità. Ma, come dice il nostro psicologo, il giorno in cui perderanno è vicino…”. Così Luis Enrique, commissario tecnico della Spagna, parlando della prossima sfida con gli azzurri, valida per la semifinale di Nations League. Per le Furie Rosse, occasione di rivincita dopo la sconfitta ai rigori nella semifinale di Euro 2020. “All’Europeo avremmo potuto batterli ma non siamo stati capaci. Sono una squadra di altissimo livello, con una filosofia di gioco simile alla nostra. Spero che si riveda una partita spettacolare”. Il tecnico carica l’ambiente: “Voglio vincere tutte le partite, e anche i giocatori. Nel novembre 2022 ci sarà il Mondiale, e la motivazione è altissima. L’obiettivo è essere campioni”. “L’ipotesi di un Mondiale ogni due anni? Sono contentissimo, ma dobbiamo unificare il calendario, e se non lo facciamo, il giocatore ne risentirà, lo vediamo con gli infortuni… Va bene sono possibilità allettanti per lo spettatore, per i giovani e per il mondo in generale, ma è chiaro che devi ridurre da qualche parte”, ha commentato Luis Enrique. Tra i convocati per le Final Four di Nations League, il 17enne Gavi, del Barcellona: “Lo conosco da molto tempo, non ho dubbi sul suo redimento, e le assenze mi danno il vantaggio di poter vedere altri giocatori. Ha molto da migliorare, ovviamente, ma voglio vederlo nel contesto della nazionale, con le cose che gli chiediamo. Da quello che ho visto finora, sarà all’altezza del compito”, ha dichiarato il ct. “Se il Barcellona mi chiamasse per sostituire Koeman? Non credo abbiano il mio numero di telefono… Io sono qui e ho rinnovato il contratto, ho l’abitudine di mantenere la mia parola. Resterà qui fino alla scadenza, di sicuro”, ha chiarito Luis Enrique.

LaPresse

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