Manifesti elettorali, strage di carta

Le nostre città invase da fiumi di locandine, brochure e ‘santini’ per le elezioni

NAPOLI – Nell’ultimo mese le nostre città sono state letteralmente invase da fiumi di carta per via della campagna elettorale per le elezioni Comunali e Municipali. Ogni candidato ha prodotto e stampato migliaia di ‘santini’, vale a dire bigliettini tascabili, insieme a manifesti, locandine, brochure e così via per promuovere la propria candidatura. Se pensiamo che di candidati ce ne sono stati migliaia, si può avere una contezza di quanta carta è stata utilizzata per questa tornata elettorale e, inoltre, di quanti rifiuti cartacei le nostre città hanno dovuto smaltire.

Chiunque, camminando lungo una qualsiasi strada cittadina, avrà visto sparsi sull’asfalto bigliettini elettorali, sistemati sui parabrezza delle auto in sosta, sulle panchine, e così via. Un oceano di carta che serve sì a scopi politici, ma che, se guardiamo all’impatto sull’ambiente, ci accorgiamo essere davvero dannoso. Innanzitutto per l’impatto sul ciclo di rifiuti: anche se la carta è tra gli scarti più facili da smaltire, in questo periodo se ne è prodotta davvero in quantità ingenti. Spesso gli addetti alla nettezza urbana non fanno in tempo a ripulire le strade dal materiale elettorale che il giorno dopo queste risultano essere nuovamente ricoperti. Le città, così, risultano continuamente sporche. I residui di questo ‘tappeto di carta’ restano in strada, ai bordi dei marciapiedi, incastrati nei tombini fognari, all’interno delle aiuole in cui sono piantumati alberi e piante urbane, e così via.
L’impatto ambientale è risaputo: la carta viene prodotta dal legno, e più ne sprechiamo più contribuiamo all’abbattimento indifferenziato delle foreste del Pianeta. Lo spreco di carta in questo mese è stato quello che si ripete ad ogni votazione, ed è, purtroppo, inevitabile. Gli ambientalisti sognano un domani in cui la campagna di voto si svolga in maniera esclusivamente telematica, senza il ricorso alla stampa di migliaia di locandine peraltro colorate. Un deterrente potrebbe essere l’utilizzo di una carta riciclata, minerale o proveniente da produzioni certificate FSC. Ma siamo, purtroppo, ancora lontani dall’adozione di provvedimenti che mettano l’ambiente dinanzi a tutto, anche dinanzi alla promozione politica.

I dati relativi al consumo di carta globale, però, parlano chiaro. Entro il 2050 con l’aumento della popolazione e quindi l’aumento della domanda e dell’utilizzo del legno anche per la bioenergia, potrebbe triplicare la quantità di legname che si preleva da foreste e piantagioni, secondo il quarto e più recente capitolo del dossier “Living Forests Report” del Wwf. Secondo il rapporto presentato alla conferenza internazionale a Francoforte ‘Paperworld’, i progetti di produzione e il consumo di prodotti derivati dal legno possono raddoppiare nei prossimi tre decenni e il consumo di legno potrebbe triplicare.

Un trend che bisogna invertire, partendo dal cambio delle abitudini quotidiane di ciascuno di noi.

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