Milano, 6 apr. (LaPresse) – A poco più di ventiquattro ore dall’incendio che ha distrutto il pub Tonnina’s di Catanzaro, in cui sono rimaste uccise due persone, gli investigatori hanno individuato il presunto colpevole. Ad essere sottoposto a fermo è il 47enne Gennaro Fiorentino, parente e collaboratore del titolare del locale sito in quartiere Lido. Interrogato dai magistrati, ha confessato. Secondo l’accusa voleva truffare l’assicurazione per appianare i debiti, e avrebbe chiesto alle vittime, Giuseppe Paonessa di 34 anni e Eugenio Sergi di 33, di appiccare le fiamme. Nella notte tra mercoledì e giovedì i due si sarebbero introdotti nel locale con 80 litri di benzina su suo mandato, ma qualcosa è andato storto. Le indagini della squadra mobile sono coordinate dal sostituto procuratore di Catanzaro, Chiara Bonfadini, con la supervisione del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri.
Fiorentino non ha retto a un interrogatorio durato fino all’alba e ha ammesso di essere il mandante. Deve rispondere di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto. Avrebbe pianificato il tutto “per lucrare il rimborso dell’assicurazione accesa sull’attività commerciale al fine di far fronte a una seria esposizione debitoria”, spiega la questura di Catanzaro. Al momento gli investigatori escludono l’ipotesi che il rogo sia riconducibile a motivazioni estorsive o a legami con la criminalità organizzata di stampo mafioso. Le vittime, entrambe di Borgia, frequentavano il Tonnina’s e conoscevano da tempo Fiorentino. All’arrivo dei vigili del fuoco i loro corpi erano carbonizzati.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbero entrati nel pub in piena notte utilizzando delle chiavi originali e dissimulando una effrazione. Una volta dentro avrebbero cosparso gli arredi con tre taniche di benzina, contenenti circa 80 litri di liquido infiammabile, utilizzando anche un nebulizzatore per agricoltura. Sia le taniche che l’erogatore sono stati trovati dalla polizia durante la ricognizione. Il combustibile, evaporando negli ambienti, avrebbe saturato l’aria. Una volta innescato l’incendio, si sarebbe verificata un’esplosione che ha travolto gli intrusi. Impossibilitati a fuggire, sono stati divorati dalle fiamme.