ROMA – Sono giornate intense quelle che precedono il weekend del 30 e 31 ottobre, quando Roma accoglierà, per la prima volta, i grandi del G20. Dopo i disordini violenti che si sono verificati lo scorso 9 ottobre, quando la manifestazione dei ‘no Green pass’ in piazza del Popolo è sfociata nell’assalto alla sede della Cgil, il Viminale e le forze dell’ordine sono al lavoro per predisporre le misure di sicurezza e far sì che, questa volta, tutto si svolga senza incidenti.
L’allerta ordine pubblico è altissima. A destare particolare preoccupazione è il fatto che, in concomitanza del G20 già di per sè impegnativo, sono state annunciate anche altre manifestazioni su più fronti: dai ‘No green pass’ alle organizzazioni studentesche che vogliono approfittare della ribalta internazionale dell’evento per far ottenere visibilità alle loro cause. Timori anche per il rischio di infiltrazioni dei movimenti estremisti, come già avvenuto a Roma, Trieste e Milano, interessate a creare caos. Nella Capitale, intanto, è stata fissata per domani l’udienza davanti al Tribunale del Riesame per sei degli arrestati – tra cui gli esponenti di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore – coinvolti nell’assalto alla sede della Cgil.
Dopo i fatti del 9 ottobre, che hanno messo in difficoltà il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, chiamata poi a riferire davanti Camera e Senato per la gestione degli eventi, la titolare del Viminale aveva riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza, dove è stato stabilito che per il vertice dei capi di Stato mondiali saranno aggiunti 500 militari, con un incremento della sorveglianza e dello spazio aereo della Capitale, anche con l’utilizzo del sistema anti-drone. La situazione ora viene monitorata e, man mano che ci si avvicina ai ‘giorni caldi’, verranno definiti con maggior precisione i dettagli e le modalità di attuazione.
Quel che è certo, finora, è che la ‘Nuvola’ di Fuksas, all’Eur, dove si terranno le riunioni del summit, e il Palazzo dei Congressi, dove sarà allestito il Media Center, sono considerate “area di massima sicurezza” e l’accesso alle due strutture sarà consentito soltanto agli operatori accreditati. Il resto dell’area sarà interdetta al traffico per assicurare la sicurezza dei capi di Stato e di governo delle venti economie più ricche del mondo.
di Giusi Brega