MILANO – “Il modo più corretto è un confronto nelle forze politiche, nei gruppi parlamentari. Non c’è dubbio. Ma poi serve il confronto tra gruppi e tra forze politiche. Esistono un’area progressista e un’area di destra. Ma quando si ragiona per scegliere la figura che garantisca l’unità del Paese e rappresenti felicemente tutti gli italiani, allora c’è uno sforzo da fare, bisogna uscire dallo steccato dell’alleanza precostituita, dialogare anche con le forze di centrodestra e di destra. Si deve trovare una persona di grande profilo morale e autorevolezza che possa guidarci per i prossimi 7 anni”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, parlando delle elezioni per il nuovo Capo dello Stato.
Parlando del premier, Mario Draghi, Conte afferma: “Lascerei lavorare il premier Draghi. C’è anche la recrudescenza della pandemia. Abbiamo il piano di resilienza, il contesto europeo in movimento, le vecchie politiche dell’austerity da superare. Tanti obiettivi per il governo in carica. Non tirerei Draghi per la giacchetta un giorno sì e l’altro pure”.
In merito a una possibile data per le prossime politiche, Conte spiega che “noi 5 Stelle lavoreremo perché la legislatura arrivi a scadenza naturale. È una anomalia che i governi durino così poco. Dopo sei, sette mesi si comincia a dire: ‘Possibile che vada ancora avanti?’. Siamo in campo per dare stabilità agli esecutivi, abbiamo uno spazio politico per fare alcune cose. Non c’è un clima costituente da nuova forma di governo o da Repubblica semi-presidenziale. Ma almeno approviamo la sfiducia costruttiva e togliamo le crisi al buio”.
(LaPresse)