ROMA – “Gli scienziati ci dicono in modo inequivocabile che dobbiamo intervenire subito per frenare il riscaldamento globale. L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite mostra che c’è già stato un aumento delle temperature di 1,1 gradi centigradi rispetto al periodo pre-industriale. Gli effetti del cambiamento climatico non sono lineari, ma peggiorano in modo più che proporzionale all’aumentare delle emissioni. Posticipare i costi della transizione ecologica oggi vorrebbe dire pagare un prezzo più alto in futuro”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al convegno ‘Lavoro ed energia per una transizione sostenibile’.
“Questa convinzione ha portato l’Unione europea a porsi obbiettivi vincolanti e ambiziosi – aggiunge -. Penso ai piani nazionali per l’energia e alle strategie di lungo termine per la neutralità climatica”.
“Un anno fa, il Consiglio europeo ha concordato di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990”, sottolinea ancora Draghi. “Il pacchetto di proposte Fit for 55 presentato a luglio delinea un piano d’azione per raggiungere questo obbiettivo con interventi su vari fronti: dalle regole del mercato Ets alle direttive sull’energia; dalla creazione del Fondo Sociale per il Clima al meccanismo di tassazione dell’anidride carbonica nelle importazioni”.
(LaPresse)