NAPOLI – Più che di semplificazione, le norme in fatto di urbanistica inserite nella manovra di bilancio regionale si possono riassumere con uno slogan: “mani libere sul cemento”. Non è un caso che ieri la prima riunione della II commissione regionale abbia visto solo un accenno introduttivo da parte dell’assessore al Bilancio Ettore Cinque prima che il consigliere Carmine Mocerino, viste le perplessità avanzate dalle opposizioni, proponesse una riunione dei capigruppo per valutare se e quali norme in materia urbanistica stralciare dal documento. “Si è ritenuta necessaria una riunione dei capigruppo per fare in modo che alcuni punti relativi alla legge urbanistica non venissero portate in bilancio – ha spiegato il consigliere di Fdi Alfonso Piscitelli – Abbiamo deciso di aggiornarci a lunedì per le prime audizioni e solo dopo, in base all’atteggiamento che avranno l’assessore e il presidente della commissione valuteremo come muoverci”. A finire sotto accusa è la parte del bilancio relativa alla ‘semplificazione amministrativa in materia di governo del territorio, per accelerare i processi di pianificazione urbanistica, in vista dei progetti afferenti al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con inserimento di meccanismi di semplificazione procedurale, in particolare in tema di varianti urbanistiche, semplificazioni in materia di edilizia dirette ad agevolare l’esecuzione e la variazione degli interventi, implementando l’utilizzo di SCIA e favorendo i mutamenti di destinazione d’uso’. Ed è proprio su questi ultimi punti che sono state sollevate le maggiori perplessità. Stando a voci di palazzo sembrerebbe, invece, intervenire per la definizione dei Puc su cui molti Comuni hanno accumulato ritardi rischiando di fatto il commissariamento. Solo oggi, dopo la riunione di maggioranza si capirà se la legge urbanistica (stando a voci interne alla maggioranza è di questo che si tratta poiché, al di là di quanto annunciato precedentemente, non ce ne sarà un’altra) verrà discussa in toto o se alcune norme, nello specifico gli articoli dal 24 al 31, verranno stralciate come richiesto tra gli altri dalla capogruppo del M5S Valeria Ciarambino che, proprio sulla base degli annunci passati, sembra essere tra coloro che si aspettano un disegno di legge di riordino della materia. “In assenza di una cornice sovraordinata e uniforme a livello regionale – ha spiegato – queste norme rischiano di confondere ulteriormente una materia delicata, che non può essere demandata ai singoli Comuni, e di aprire a una cementificazione incontrollata”. La stessa proposta è stata avanzata dal capo dell’opposizione, il berlusconiano, Stefano Caldoro. “La mancanza in tali articoli di riferimenti finanziari – ha sostenuto – rende evidente l’opportunità di stralciarli”. Le forze politiche presenti in consiglio regionale avranno tempo fino al pomeriggio del prossimo 15 dicembre per presentare gli emendamenti alla finanziaria che dovrebbe essere approvata, stando al calendario dei lavori, tra il 21 o, nel caso in cui la maggioranza ponga la fiducia al testo, il 22 dicembre.
‘Mani libere’ sul cemento: primi scontri nel consiglio regionale
Manovra, in commissione chiesto lo stralcio di alcune norme