ROMA – I carabinieri della Stazione di Besana in Brianza (MB) hanno eseguito il sequestro preventivo di una farmacia di Renate (MB), in seguito a una denuncia sporta da una mamma preoccupata per delle anomalie sul referto del tampone molecolare eseguito dal figlio.
Gli accertamenti hanno fatto emergere che quel tampone era falso poiché né il laboratorio di Monza inizialmente indicato, né quello di Carate Brianza, successivamente comunicato, lo avevano mai ricevuto e analizzato.
Le indagini coordinate dalla Procura delle Repubblica di Monza hanno permesso di accertare che sono stati falsificati almeno altri 15 tra referti e dichiarazioni di aver sottoposto ad analisi i tamponi con esito negativo da parte della farmacia. Addirittura in un caso è stata accertata la falsità di un prelievo finalizzato alla ricerca dell’antigene prostatico per la diagnosi dello stato di un paziente che era stato affetto da tumore.
Gli indagati, fratello e sorella farmacisti, non solo non hanno offerto alcuna collaborazione agli inquirenti, rifiutandosi persino di firmare gli atti dei carabinieri e di lasciar visionare loro l’inventario della merce presente in farmacia, ma hanno posto in essere condotte inquadrabili come minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
I due sono indagati per falsità ideologica e materiale in atti pubblici e in certificati, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione di farmacista.
La farmacia nell’ultimo mese era stata chiusa per mancanza dei requisiti sanitari della titolare 42enne e del fratello-collaboratore 44enne i quali, non avendo assolto l’obbligo vaccinale, erano stati sospesi dall’ordine dei farmacisti.
Attualmente però la farmacia era in procinto di essere riaperta in quanto, a carico dei due fratelli, non risultavano più in essere i provvedimenti di sospensione.
(LaPresse)