MILANO – “Ora, nel 2022, si è aperta una nuova fase, perché tante iniziative avviate dai ministeri devono tradursi in bandi e azioni parzialmente decentrate». Così il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, al Corriere della Sera, sul Pnrr.
“Dopo la fase uno, più procedurale, – dice Giovannini -la fase due è più concentrata sull’avvio degli investimenti, il che richiede anche un monitoraggio diverso, più rivolto alle stazioni appaltanti. Ad esempio, per il mio ministero, entro lo scorso dicembre abbiamo distribuito il 98% dei 61,4 miliardi di nostra competenza alle stazioni appaltanti. Ora spetta ai soggetti attuatori, bandire una serie di appalti, cioè a Rete ferroviaria italiana per i progetti ferroviari, ai comuni per quelli di riqualificazione urbana, alle autorità portuali per la modernizzazione dei porti, alle Regioni per l’acquisto di autobus e treni per i pendolari».
E lo faranno?
«Molte lo stanno già facendo, altre lo faranno a breve. Per questo abbiamo creato un monitoraggio dettagliato e costante rispetto al cronoprogramma concordato con la commissione europea».
Per la rete ferroviaria entro l’anno dobbiamo aggiudicare 6 appalti per la Napoli-Bari e 4 per la Palermo-Catania
Il suo ministero è uno dei più impegnati nell’attuazione del Pnrr. Quali sono i principali investimenti previsti per il 2022?
«Abbiamo un obiettivo importante per la rete ferroviaria: aggiudicare entro l’anno sei appalti per la Napoli-Bari e 4 per la Palermo-Catania. Il Pnrr considera superato lo step con almeno due appalti, ma contiamo di aggiudicarli tutti. I progetti di fattibilità tecnico-economica sono stati validati o in corso di validazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e poi Rfi potrà emanare i bandi».
(LaPresse)