KIEV – Il ministero della Difesa ucraino denuncia un attacco di Mosca contro i civili in fuga che ha causato diversi morti. Intanto si è levato unanime il coro degli alleati al ‘No’ della Nato alla ‘fly zone’ chiesta invece dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha ribadito il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg in una conferenza stampa. E ciò per evitare che “questa guerra non si intensifichi oltre l’Ucraina”. Che ha poi anche aggiunto: “La Nato continuerà a fornire un supporto significativo all’Ucraina, inclusi rifornimenti militari, aiuti finanziari e aiuti umanitari”, prima di tessere un elogio al nostro Pese, definendolo “un alleato di grande valore della Nato” che “contribuisce in molti modi alla nostra difesa collettiva”.
Il braccio di ferro
Continua il braccio di ferro tra Russia e Ucraina che complica gli interventi di mediazione dei Paesi che finora hanno cercato di trovare una soluzione che potesse soddisfare entrambi i contendenti. Infatti l’Ucraina ha bocciato l’idea di abbracciare uno schema di neutralità sul modello austriaco o svedese. Il presidente Zelensky ha chiesto “un accordo rigido con un certo numero di Stati garanti che si impegnino a prevenire attivamente gli attacchi in Ucraina”. Mentre secondo notizie provenienti da fonti ucraine ci sarebbe stato un bombardamento su un teatro-rifugio con centinaia di persone stipate all’interno in cerca di riparo.
Il monito
La Corte internazionale di Giustizia per bocca del presidente della Corte, Joan Donoghue, in merito alle richieste di Kiev di ‘misure provvisorie’ ha esortato la Russia affinché sospenda “immediatamente l’operazione militare avviata il 24 febbraio sul territorio dell’Ucraina”