Mafia, sequestrati 600mila euro al fratello del boss Totò Riina

I sigilli apposti dai carabinieri a una delle ville a Capri

di Luca Rossi

Trapani, 13 apr. (LaPresse) – Una casa e sette rapporti bancari e assicurativi sotto sequestro. Il blitz dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani dopo il decreto, emesso dal Tribunale di Palermo, per un valore complessivo di 600mila euro nei confronti di Gaetano Riina, 84 anni, fratello del capo di Cosa nostra, Totò Riina, morto il 17 novembre scorso in ospedale a Parma.

Il provvedimento, che segue l’operazione del 19 luglio scorso a carico del fratello Totò, è stato richiesto dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo e si inserisce nella manovra investigativa per smantellare le famiglie mafiose di Corleone e di Mazara del Vallo. I militari dell’Arma, con il provvedimento giudiziario all’indirizzo di Gaetano Riina, in carcere a Torino dal 2011, anno del suo arresto con le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata, hanno messo i sigilli a un immobile da dieci vani a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, e bloccato sette tra conti correnti bancari e assicurazioni riconducibili alla famiglia.

L’indagine patrimoniale, secondo le verifiche dei carabinieri, ha consentito di accertare un’evidente sperequazione tra i redditi dichiarati dal fratello del capo di Cosa nostra e il valore dei beni a lui intestati o, comunque, a lui riconducibili. Per gli inquirenti si può, quindi, dedurre che Gaetano Riina, negli anni, si sia avvalso di mezzi e di disponibilità finanziarie illecite, derivanti dalla sua appartenenza all’associazione mafiosa. Gli investigatori hanno scoperto la derivazione illecita della casa a Mazara del Vallo, acquistata nel 2005 da Maria Concetta Rita Riina, nipote di Totò. Ed è apparsa ingiustificata anche la disponibilità dei soldi destinati alle spese connesse ai lavori di ristrutturazione dell’immobile.

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