Ucraina: Zelensky a Bucha. Biden: “Processate Putin”. Mosca replica, si parta dall’Iraq

ROMA – Il massacro dei civili di Bucha resta al centro della scena del conflitto ucraino. Dalla città alla periferia di Kiev, ora in mano alle forze ucraine, emergono particolari sempre più raccapriccianti. L’ultimo è quello relativo al ritrovamento di una ‘camera della tortura’ approntata dai russi nel seminterrato di una casa di cura per bambini. Al suo interno sono stati trovati alcuni cadaveri di uomini con le mani legate dietro alla schiena.

A Bucha si è recato in prima persona il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader di Kiev si è fermato a parlare con i residenti locali e ha ribadito che la Russia ha commesso “crimini di guerra” tornando a parlare di “genocidio”. Allo stesso tempo Zelensky ha confermato che, nonostante tutto, i negoziati di pace proseguiranno. “Continueremo gli sforzi diplomaticamente e militarmente”, ha detto.

Intanto alcuni attivisti del gruppo ‘InformNapalm’ hanno rivelato l’identità di colui che potrebbe essere il ‘boia’ di Bucha. Si tratterebbe del tenente colonnello siberiano Omurbekov Azatbek Asanbekovich capo della 64esima brigata di fucilieri motorizzati. Sia l’uomo che i suoi soldati provengono tutti dall’estremo est della Russia al confine con la Cina.

Da Mosca però arriva una versione completamente differente. Ancora una volta il Cremlino “nega categoricamente” qualsiasi accusa di uccisioni di civili a Bucha. Per il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, si è trattato di una “messa in scena” fatta girare sui social media “dall’occidente e dall’Ucraina”. Una “provocazione” che rappresenta “una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”, ha aggiunto ancora Lavrov.

Secondo gli Stati Uniti invece il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe essere processato per “crimini di guerra”. Il presidente Joe Biden ha definito “scandaloso” quanto accaduto a Bucha invitando tutta la comunità internazionale a raccogliere prove in modo che ci possa essere un “vero” processo. Sarcastica la risposta della Russia. “Ottima idea: che inizino con i bombardamenti della Jugoslavia e l’occupazione dell’Iraq – ha scritto su telegram Maria Zakharova portavoce del ministro degli Esteri – quando hanno finito possono passare ai bombardamenti nucleari sul Giappone”.

Sul campo la situazione resta drammatica

Secondo l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa i casi di crimini di guerra registrati sono stati più di 7mila. Il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Senkevych, ha denunciato morti e feriti in città a causa di bombe a grappolo sganciate su una strada, vicino a una fermata dell’autobus. A Chernihiv invece, secondo il capo dell’amministrazione statale, i russi hanno tenuto in ostaggio 150 persone nel seminterrato di una scuola, fra cui donne e bambini, dove “i vivi erano accanto ai morti”.

Ennesimo tentativo fallito infine per la Croce Rossa Internazionale di arrivare a Mariupol. “A causa delle condizioni di sicurezza, il nostro team non è stato in grado di raggiungere la città”, ha spiegato il portavoce. Al momento in città ci sarebbero ancora 130mila persone intrappolate.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome