Segreteria Pd in Campania: De Luca jr. prova il blitz

Segreteria, il Pd si incarta e De Luca jr. prova il blitz
Segreteria, il Pd si incarta e De Luca jr. prova il blitz

NAPOLI (Anastasia Leonardo) – La commissione di garanzia del Pd campano al lavoro per trovare la formula migliore e modificare il regolamento per le surroghe relative all’assemblea regionale che dovrà eleggere il segretario dem al posto di Leo Annunziata. I ricorsi presentati hanno portato la commissione nazionale e, ieri, quella regionale a rivedere le regole e annullare la convocazione dell’assemblea in via telematica. Al di là dei tecnicismi partitici, il dato è politico: non c’è ancora la certezza matematica di riuscire a far eleggere Stefano Graziano come neo segretario con l’ampia maggioranza richiesta dal leader Enrico Letta  e da Francesco Boccia che, con il governatore Vincenzo De Luca e il capogruppo in consiglio regionale Mario Casillo, lo ha indicato per guidare il Pd campano. Stando a voci di partito la proposta di Graziano e di Piero De Luca, deputato e figlio del presidente, è di dar vita ad una forzatura per arrivare ad elezione prima di Pasqua. La data ipotizzata per la convocazione dell’assemblea è quella del 19 aprile. Anche laddove la commissione piddina riuscisse ad accordarsi sul regolamento per le surroghe a stretto giro e, contemporaneamente, a far fronte alla questione relativa alla mancata certificazione dell’anagrafe degli iscritti a Caserta per gli anni 2020 e 2022, convocare l’assemblea la prossima settimana potrebbe rivelarsi un boomerang. Intanto, hanno spiegato alcuni indiscreti piddini, nulla garantisce il raggiungimento del numero legale poiché si è in prossimità delle festività e qualche assenza è fisiologica. A questo si aggiunge che gli oppositori all’elezione di Graziano faranno di tutto per essere presenti con i propri ‘componenti’ e, nel caso fare ostruzionismo finché gli è possibile. Al di là del deputato Umberto Del Basso De Caro, del presidente del parlamentino campano Gennaro Oliviero e della componente della direzione nazionale dem Camilla Sgambato, che si sono palesemente detti contrari all’elezione di Graziano, c’è da considerare l’incognita legata alla componente che fa capo all’area del ministro Andrea Orlando e a quella legata all’area che fa riferimento al deputato Lello Topo. Tra questi ultimi, hanno fatto notare dal partito, non c’è stata accettazione della convocazione dell’assemblea telematica (poi sospesa per volontà della commissione di garanzia nazionale e adottata da quella campana), ma si è ricorsi al silenzio assenso che non garantisce la presenza in assemblea e men che meno il sostegno a Graziano. C’è un’incognita anche rispetto alla posizione della corrente che fa riferimento al consigliere regionale Bruna Fiola che, fino ad ora si è tenuta fuori dai giochi partitici. Stando a calcoli approssimativi, ma efficaci, è chiaro che pur essendo maggioritaria, la corrente deluchiana data tra il 30 e il 40% dei componenti dell’assemblea, non può garantire un’elezione a larga maggioranza. Per essere certi di centrare l’obiettivo serve avvalersi di tutto il tempo necessario anche perché, visto quanto stabilito da Roma, non c’è più da attenersi alla scadenza del 21 aprile come data ultima per l’elezione del sostituto di Annunziata. E’ chiaro che i prossimi giorni serviranno ad ogni capocorrente a ritrovare lucidità e adottare la strategia migliore. In ballo non c’è la segreteria campana, ma gli equilibri che definiranno candidature per le Politiche a cui mirano in molti. 

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