NAPOLI (Mauro Mancuso) – Vincenzo De Luca convitato di pietra alle celebrazioni per il 30esimo anniversario della Direzione investigativa antimafia del Dipartimento della pubblica sicurezza a cui, ieri, ha partecipato Lorenzo Guerini. Il governatore sembra non aver digerito l’intervento a gamba tesa del ministro della Difesa del Pd rispetto all’ipotesi di modificare la legge e rendere possibile il terzo mandato alla guida della Regione, che si è fatta sentire e che sancisce lo strappo tra il presidente e parte dei dem. A fare gli onori di casa è stato il vicepresidente dell’esecutivo regionale nonché braccio destro del presidente Fulvio Bonavitacola, che durante il suo intervento si è ben guardato dal portare i saluti dello ‘sceriffo’. All’interno del Pd si vive di scontri tra capicorrente, di botta e risposta a distanza e di frasi dette a mezza bocca gli uni contro gli altri e la ricucitura degli strappi sembra sempre più complicata. La spaccatura interna si è cronicizzata sull’elezione del neo segretario campano al posto del dimissionario Leo Annunziata che vede De Luca e il capogruppo piddino in consiglio regionale Mario Casillo, con il placet del leader Enrico Letta, portare avanti il nome di Stefano Graziano. Sul fronte opposto ci sono il deputato Umberto Del Basso De Caro, il presidente del parlamentino campano Gennaro Oliviero, la componente della direzione nazionale Camilla Sgambato e l’area che fa capo al ministro Andrea Orlando. Ed è proprio in risposta alla ‘ribellione’ di questi ultimi, oltre che per rafforzarsi, che De Luca si sta riorganizzando e approva alleanze che fino a qualche settimana fa sembravano impossibili, come quella con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Stando a voci di palazzo, il governatore è pronto ad accogliere in maggioranza il M5S. O meglio un dimaiano, in modo da consolidare la propria posizione a livello istituzionale rendendo possibile anche in Regione l’alleanza giallorossa, cosa gradita dai vertici romani, e a livello politico mettendo un argine al blocco antideluchiano che gli orlandiani, tra cui il segretario del Pd Napoli Marco Sarracino, stanno provando a creare con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e i grillini che fanno capo al presidente della Camera Roberto Fico e all’ex premier Giuseppe Conte.
Di Maio, a cui De Luca non ha mai risparmiato critiche e insulti, a sua volta è pronto all’abbraccio con il nemico di sempre per rafforzarsi sui territori in vista delle Politiche e battere sul tempo Fico e i suoi. L’alleanza inedita tra governatore e ministro andrà alla prova del nove già alle prossime Amministrative tant’è che, sempre stando a voci di palazzo, in Comuni come Pozzuoli e Somma Vesuviana il Pd correrà diviso in correnti. Ma le trattative tra deluchiani, casilliani e dimaiani sono in corso ovunque e faranno concorrenza al Pd. A sancire l’alleanza sarà il rimpasto in giunta regionale con l’ingresso, sempre più vicino, di un grillino. Stando a indiscrezioni è più che improbabile possa trattarsi di Valeria Ciarambino, vicinissima al ministro da sempre, ma si tratterà comunque di persona gradita a Di Maio.
E intanto Cammarano flirta con Alfieri
NAPOLI (mar.man.) – Il Movimento 5 Stelle cambia idea più rapidamente di quanto non cambino le stagioni. Mentre il governatore Vincenzo De Luca si appresta a siglare un’alleanza con il ministro Luigi Di Maio inserendo in giunta un grillino, sui territori in vista delle elezioni amministrative anche i fedelissimi dei due fanno la stessa cosa e si accordano per sostenere lo stesso candidato a sindaco alla prossima tornata elettorale. E’, pare, il caso del consigliere regionale Michele Cammarano, che stando a indiscrezioni, sembra essere riuscito a garantirsi l’appoggio di Franco Alfieri, definito in passato proprio dai pentastellati ‘re delle fritture di pesce’, nel sostegno al consigliere comunale di Agropoli Mario Pesca che è anche responsabile del M5S nel comune del salernitano. Cosa sia cambiato da quando i 5 Stelle, compreso Cammarano, si indignavano tacciando di clientelismo Alfieri, quanto e più di De Luca, è un mistero. O meglio, lo è per chi ignora le dinamiche interne ai partiti e la necessità di fare squadra per rafforzare sui territori i vari capicorrente. Cammarano, da consigliere regionale, stando a voci di palazzo, sembra tra l’altro essere tra i pochi pentastellati con cui De Luca i suoi non hanno mai avuto diverbi. E’ chiaro che con la scusa di portare avanti sui territori l’alleanza giallorossa sancita a Roma nel 2019 e rinsaldata a Napoli con le Amministrative del 2021, ormai gli insulti, gli attacchi e la diffidenza tra piddini, deluchiani e grillini sono venuti meno. E così, in sostegno di Pesca si ritroveranno gli esponenti del M5S, il Pd, Campania Libera che fa riferimento a De Luca e altre liste. Le Amministrative rappresentano il primo banco di prova per le dinamiche di coalizione e alleanza alle elezioni dell’anno prossimo.
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