Mascherine, incognita Campania

Il Governo è orientato a revocare l’obbligo anche al chiuso, ma la Regione e l’Unità di crisi vanno in controtendenza

Foto Claudio Furlan - LaPresse Nella foto: mascherine in metropolitana

NAPOLI – Il Governo potrebbe eliminare l’obbligo di mascherine dal 1° maggio, ma in Campania la tendenza è contraria. Nei giorni scorsi il governatore Vincenzo De Luca ha detto che “stiamo verificando se fare qualche ordinanza regionale più restrittiva, ma al di là delle ordinanze la mascherina serve a tutelare la nostra vita e la vita dei nostri familiari”. E secondo Pina Tommasielli, medico di base e componente dell’Unità di crisi, “se i contagi continuano ad aumentare, le mascherine potrebbero essere obbligatorie anche all’aperto”.
Su posizioni prudenti anche Roberto Parrella, direttore dell’unità operativa complessa di Malattie infettive all’Ospedale dei Colli: “Anzitutto aspetterei le indicazioni nazionali che probabilmente saranno emanate fra qualche giorno. La situazione è in continua evoluzione e l’aumento dei positivi e il dato dei decessi ancora alto impongono sicuramente cautela. I soggetti fragili, anziani, non vaccinati o vaccinati da molto tempo o in maniera incompleta stanno pagando le conseguenze di questa diffusione: vediamo tante persone che magari non avevano avuto problemi durante la prima parte della pandemia che adesso, con la diffusione intrafamiliare del contagio, vengono colpite e purtroppo finiscono anche in ospedale”.

In 3 giorni, ricorda Parrella, ci sono stati in Italia quasi 600 morti positivi al Covid: “Certo, spesso parliamo di persone positive al tampone che magari hanno altre patologie, dalle fratture al femore a problemi cardiaci fino ai tumori, che sono contagiate dal Sars Cov2 ma non hanno sviluppato il Covid”.

Secondo il dirigente “dobbiamo imparare a convivere con il virus che si diffonde e a proteggere gli anziani e i soggetti più fragili. Per me in questo momento bisogna continuare a usare le mascherine al chiuso, ma anche all’aperto in situazioni particolarmente affollate come le manifestazioni sportive. E questo dovrebbe essere un discorso di buon senso e rispetto verso gli altri, non bisognerebbe arrivare all’obbligo”.
Al momento, il Governo ha mantenuto l’obbligo di mascherina al chiuso fino al 30 aprile. Le Ffp2 vanno indossate in aereo, nave, treno, autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte. A scuola, nei bar e nei ristoranti basta la mascherina chirurgica e al lavoro serve la mascherina solo se non si può rispettare il metro di distanza dai colleghi. Niente mascherine per i bambini fino a sei anni, i fragili, gli accompagnatori dei disabili e mentre si fa attività sportiva o si balla in discoteca.

Inoltre, il Super green pass (rilasciato a chi è guarito da non più di sei mesi e ai vaccinati) sarà ancora chiesto (sempre fino al 1° maggio) per consumare al chiuso al bar (seduti) o al ristorante. Ancora una volta, come già accaduto in passato, si fa eccezione per gli alberghi, dove si alloggia e si consuma anche senza pass. Inoltre, il Super Green pass serve ancora (sempre fino al 1° maggio) per accedere a palestre, piscine, centri benessere, per svolgere attività sportive al chiuso, per partecipare a convegni e congressi, per frequentare centri ricreativi, per le serate in discoteca. E sarà richiesto fino a fine 2022 per entrare in ospedali e Rsa.

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