TORINO – La Lazio trova il punto che regala l’aritmetica qualificazione in Europa League, la Juve saluta capitan Chiellini e Paulo Dybala, due simboli di un ciclo di vittorie irripetibile. Fanno tutti festa alla fine allo Juventus Stadium, con un 2-2 spettacolare, in una gara giocata sempre a viso aperto, ma – soprattutto – in una serata dalle mille emozioni. Vlahovic e Morata mettono le ali alla Vecchia Signora nel primo tempo, ma i biancocelesti restano in partita e acciuffano il pari nella ripresa, con un tapin di Milinkovic Savic proprio a tempo scaduto dopo l’autorete di Alex Sandro che aveva riaperto la contesa all’alba del secondo tempo.
Un gol che comunque non toglie nulla all’atmosfera da brividi per l’addio di Dybala e Chiellini, acclamati e coccolati dopo il fischio finale, tra lacrime e applausi, momenti di commozione e sorrisi. Il tutto sulle note di ‘The Best’ di Tina Turner. Un’ultima pagina della loro avventura in bianconero difficilmente dimenticabile. Allegri manda in campo la formazione tipo, con Chiellini e Dybala all’ultimo valzer e Miretti confermato titolare per la terza volta di fila in campionato.
Sarri invece deve rinunciare a Immobile e si affida a Cabral, con Felipe Anderson e Zaccagni sugli esterni e il recuperato Pedro in panchina. La partita è vibrante fin dalle prime battute: la Lazio è a caccia di punti per l’Europa, la Juventus vuole celebrare nel migliore dei modi la festa di Chiellini e Dybala. Il primo squillo arriva dopo appena 4′ con un bolide di Cataldi fuori area che colpisce in pieno la traversa, sul fronte opposto alla prima vera opportunità i bianconeri passano: cross di Morata sul secondo palo dove sbuca Vlahovic – colpevolmente dimenticato da Marusic – che in tuffo accende la partita e, con tanto di Dybalamask, dedica la rete alla Joya.
Un minuto dopo azione straripante di Bernardeschi e tiro a giro alto non di molto. La Lazio comunque non accusa il colpo e sfiora il pareggio già al 15′ con un diagonale rasoterra di Felipe Anderson, su corta respinta aerea di Cuadrado, che si spegne sul fondo. Due minuti dopo, standing ovation del pubblico dello Juventus Stadium per Giorgio Chiellini, che esce al 17′ – come le stagioni vissute in bianconero – abbracciando tutti, compagni e avversari, per poi ricevere l’ultimo saluto dei suoi tifosi con un lungo giro di campo.
La passerella di Chiello distoglie l’attenzione dal campo, dove la Lazio continua a collezionare occasioni ma soffre l’assenza del suo finalizzatore principe, Immobile. Un’incursione di Milinkovic-Savic non viene raccolta da Cabral, poco dopo affondo di Lazzari e tacco improbabile di Zaccagni. Se la Lazio spreca, la Juve è cinica come non mai in questa stagione: al 35′ un colpo di tacco di Dybala dà il via a una azione condotta da Cuadrado e finalizzata da un tiro a giro angolato e preciso di Morata.
Forte del doppio vantaggio la Juve abbassa il proprio baricentro e gli ospiti ne approfittano subito. Su calcio d’angolo Patric salta più in alto di tutti, la palla carambola su Alex Sandro e finisce in rete. La Lazio torna a crederci, Sarri si gioca anche la carta Pedro, ma il copione non cambia. Lo spagnolo cerca senza fortuna la soluzione da fuori, più tardi anche Zaccagni ci prova dalla distanza, ma Perin fa buona guardia. Allegri decide di dare spazio ai giovani buttando nella mischia Aké, Pellegrini e Kean, con quest’ultimo che manca il colpo del ko con un girata volante a lato dopo una bella percussione di Bernardeschi.
A un quarto d’ora dalla fine, poi, lo Stadium si alza in piedi di nuovo per salutare Paulo Dybala, che esce dal campo prendendosi la standing ovation per poi finire la propria gara sotto la curva, acclamato dai tifosi. La partita sembra chiusa, ma all’ultimo respiro dopo una leggerezza di Cuadrado in attacco Milinkovic-Savic trova la zampata che manda la Lazio in Europa League. E che comunque non rovina la festa d’addio di Chiellini e Dybala.(LaPresse)