Governo: Draghi cerca sprint su concorrenza. Salvini a Chigi, su spiagge servono garanzie

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 16-05-2022 Roma, Italy Governo - colloquio del Segretario della Lega con il Presidente del Consiglio Nella foto: Matteo Salvini dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il Presidente Mario Draghi

ROMA – ‘Blindare’ un accordo – “e non certo al ribasso” – con il centrodestra sulle concessioni balneari e iniziare a votare il disegno di legge sulla concorrenza. Poi “sbloccare” la riforma del fisco. Mario Draghi non intende subire altri ‘stop and go’ sulle riforme necessarie per ottenere i fondi del Pnrr. Dobbiamo “procedere rapidamente con l’agenda” aveva scandito il premier sabato a Sorrento e, rientrato a lavoro a palazzo Chigi, interviene in prima persona per sciogliere gli ultimi nodi. In quest’ottica si inserisce l’incontro con Matteo Salvini.

L’inquilino di palazzo Chigi è chiaro con il suo interlocutore: il sistema delle gare resta, nessuna proroga di 5 anni è possibile, né è possibile da parte dello Stato esercitare il golden power sulle coste. Il Governo, però, secondo quanto si apprende da chi lavora al dossier, studia l’ipotesi di inserire specifiche proroghe tecniche che facciano slittare la deadline del 31 dicembre 2023 per alcuni Comuni che sono in ritardo e impossibilitati a fare le gare.

Esclusa anche l’ipotesi di una mappatura di spiagge e concessioni. Rimandare ancora, è il refrain di palazzo Chigi, non è una possibilità. Il leader della Lega ne parla prima con Draghi e, poi, in un punto tecnico con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli per un punto tecnico sul dossier. Lasciando palazzo Chigi, il segretario del Carroccio si mostra ottimista: “Stiamo lavorando e, come lo abbiamo trovato sul catasto, conto che si arrivi a un accordo”, dice.

Il sì del centrodestra, aggiunge, è vincolato alla presenza di alcune “garanzie” per chi tra lettini e ombrelloni “ci lavora da una vita”. “A me – è la sottolineatura – interessa tutelare soprattutto chi da quella spiagge ha la primaria fonte di reddito, questo c’è e questo vogliamo che sia confermato. Chi gestisce la stessa spiaggia e vi ha investito migliaia di euro per anni deve avere un diritto di prelazione: poi se la scadenza sarà 2024 o 2025 lo vedranno i tecnici. L’importante, e questo l’ho chiesto sia a Draghi sia al sottosegretario Garofoli, è che sia previsto, in caso di mancato rinnovo, un congruo indennizzo e un riconoscimento del valore dell’azienda, dei beni e degli investimenti fatti in quel territorio”.

Un vertice tra i tecnici del centrodestra che seguono il dossier convocato nella notte serve a “trovare un punto di caduta” sul testo, ma dalle parti del Carroccio giudicano come “abbastanza soddisfacente” la mediazione, grazie alla proroga tecnica, la tutela degli investimenti e dell’occupazione. In attesa di sbloccare definitivamente l’impasse su concorrenza e fisco, in Parlamento la maggioranza continua ad avere non pochi problemi.

Nell’aula della Camera manca per due volte il numero legale e viene rimandato a domani il voto sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata al decreto Taglia prezzi da FdI. E se ‘radio Transatlantico’ prova a sdrammatizzare (“è lunedì e fa un caldo che sembra agosto, sono tutti al mare”) per evitare nuovi possibili incidenti al Senato si punta a una riunione di maggioranza che “metta in sicurezza” la riforma del Csm. Perché, è la linea di palazzo Chigi, dopo il confronto e la mediazione, una volta che un provvedimento viene approvato, il Parlamento non può bloccarlo in nome di presunti ‘diritti di bandiera’.(LaPresse)

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