ROMA – Justin Thomas (67 67 74 67) torna a vincere negli Usa, cinque anni dopo la prima volta, il Pga Championship al termine di una gara ricca di emozioni e colpi di scena, in cui l’ex numero 1 mondiale ha superato al play-off un altro americano, Will Zalatoris (66 65 73 71), ancora una volta secondo in un Major (come già accaduto nel 2021 al The Masters). A Tulsa, in Oklahoma, sul percorso del Southern Hills CC (par 70), s’è classificato invece 55/o con 288 (70 72 75 71, +8) Francesco Molinari, unico azzurro in gara. E’ stato costretto a ritirarsi dalla competizione, al termine del terzo round e per problemi alla gamba destra operata lo scorso anno, Tiger Woods. Nel quarto e ultimo giro è successo di tutto.
Thomas, risalito dalla settima posizione, con un parziale finale di 67 (-3), impreziosito da cinque birdie e macchiato da due bogey, ha chiuso le 72 buche regolamentari con 275 (-5) colpi, al pari di Zalatoris, battuto poi allo spareggio. Mentre Mito Pereira, terzo con 276 (-4) come Cameron Young, ha sì ottenuto il miglior risultato mai fatto registrare da un cileno in un Major, ma ha buttato al vento ogni possibilità di successo. In testa al termine del “moving day” (con tre colpi di vantaggio sui secondi), il 27enne di Santiago del Cile alla buca 18 (l’ultima di giornata) ha mandato in acqua il primo colpo. Penalizzato, ha reagito ma il putt finale per evitare il doppio bogey gli è rimasto corto.
Lacrime e disperazione per Pereira (che era al debutto al PGA Championship), ora nella Top 50 (è 49/o) senza essere riuscito a raggiungere la più grande impresa della sua carriera. Quinto posto (277, -3) ex aequo per gli inglesi Tommy Fleetwood e Matthew Fitzpatrick, oltre che per l’americano Chris Kirk. Ottava piazza (278, -2) per il nordirlandese Rory McIlroy, leader dopo le 18 buche d’apertura della competizione. Mentre è uscito al taglio il numero 1 mondiale, Scottie Scheffler (146, +6). Con Jon Rahm, secondo nel world ranking, che non è andato oltre la 48/a posizione (286, +6).
Il successo ha fruttato a Thomas 2.700.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 15.000.000. Per il 29enne di Louisville si tratta del 15esimo successo in carriera sul PGA Tour (cifra comprensiva di due Major, PGA Championship 2017 e 2022) in 191 presenze sul circuito. Con Thomas che è diventato così il sesto giocatore, dalla seconda guerra mondiale, a raggiungere questi traguardi sul Pga Tour prima di compiere i 30 anni. Unendosi così a Jack Nicklaus, Johnny Miller, Tom Watson, Woods e McIlroy. “Ho lottato duramente, sembravo fuori dalla corsa al titolo e invece sono riuscito nella rimonta. Arrivata su un percorso durissimo, come durissimo è vincere tornei e Major. Ci vuole tanta pazienza, ma ce l’ho fatta”, la gioia di Thomas. Che ha alzato nuovamente al cielo il Wanamaker Trophy, con il PGA Championship che non si decideva al play-off dal 2011 (quando Keegan Bradley riuscì a sconfiggere Jason Dufner). E grazie a questa affermazione, Thomas s’è dimostrato ancora una volta un vincente. Sul PGA Tour, ha conquistato sempre almeno un torneo all’anno nelle ultime sette stagioni. Ventiduesimo golfista a vincere più volte il PGA Championship, Thomas è il campione della 104esima edizione del secondo Major maschile del 2022. Un risultato, questo, che gli permette di passare dalla nona alla quinta posizione del ranking mondiale e dalla quindicesima alla quarta della FedEx Cup.
(LaPresse)