FOGGIA – Testa di maiale mozzata e buste con proiettili per costringere un imprenditore di Stornara (Foggia) a pagare la somma di denaro a scopo di estorsione. E’ quanto è emerso dalle indagini svolte dagli agenti della Squadra mobile di Foggia che oggi hanno arrestato 5 persone con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, dando esecuzione all’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Foggia su richiesta della Dda. Quattro indagati sono stati condotti in carcere e uno è stato posto ai domiciliari.
Due le estorsioni ai danni di un imprenditore contattato inizialmente al telefono. Nel corso della chiamata sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco. Successivamente sono stati posti in essere altri atti intimidatori, dalla testa di maiala mozzata fatta trovata nell’auto dell’imprenditore, poi data alle fiamme, alla busta da lettere con proiettili trovata nella posta.
“Le indagini hanno fin da subito orientato i sospetti verso un clan locale, in passato oggetto di condanne per reati quali estorsione e usura, aggravati dal metodo mafioso”, spiegano gli investigatori. “Il monitoraggio di alcuni appartenenti al clan, nonché di alcuni soggetti vicini, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche per una estorsione ai danni di un agente di commercio che dopo aver installato delle slot machines in un bar di Stornara, è stato avvicinato da un emissario del clan che lo avrebbe costretto a versare una somma di denaro per poter mantenere gli apparecchi da gioco”, proseguono.
Sono emersi, inoltre, gravi indizi del coinvolgimento del gruppo in un assalto allo sportello automatico della filiale di Casalvecchio di Puglia (Foggia) della Banca Popolare di Bari, avvenuto il 4 settembre 2019. Il colpo fruttò agli assalitori 15mila euro e fu portato a termine con l’uso di un ordigno applicato con la tecnica della marmotta.
(LaPresse)