CAPUA – Dividevano la droga in tante piccole quantità e le nascondevano in vari punti del territorio per evitare di essere bloccati con grossi quantitativi di stupefacente ed essere arrestati, A Sparanise, una delle piazze di spaccio, con una calamite attaccavano la droga ai cartelloni stradali. In altri casi le posizionavano tra alcuni fiori posti ai bordi delle strade. Una serie di espedienti che non evitato per gli arresti eseguiti ieri mattina. Sedici persone sono state arrestate per concorso in detenzione e cessione di stupefacenti in concorso. Nove sono stati ristretti in carcere, sette agli arresti domiciliari. In carcere sono stati ristretti Libero Capo, 42 anni, di Sparanise; Antonio D’Antonio, 48 anni, di Castelvolturno; Antonio De Rosa, detto ‘o zingaro, 32 anni, di Sparanise; Guerino Di Silvio, detto Mamella, 43 anni, di Sparanise; Alessandro Iossa, 26 anni, di Carinola ma di fatto domiciliato a Sparanise; Valerio Iossa, 31 anni, di Francolise ma domiciliato a Sparanise; Armir Kurti, detto Miri, 22 anni, di Sparanise; Albati Xhira, 42 anni, di Sparanise e Giuseppe Troise, detto ‘o sparatore, di Sparanise. Ai domiciliari invece sono stati ristretti Biagio Cecere, 47 anni, di Sparanise; Dora De Rosa, 39 anni, di Capua, di fatto domiciliata a Sparanise; Teodoro De Rosa, 44 anni, di Sparanise; Antonio De Spirito, detto ‘u piritone, 30 anni, di Sparanise; Vincenzo Di Paola, 40, di Caivano; Katia Iannucci, 25 anni, di Sparanise; Alessandro Raucci, detto lo sciarmato, 60 anni, originario di Pignataro Maggiore, residente a Carinola e domiciliato a Sparanise. Ad eseguire le indagini sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Capua coordinati dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (procuratore facente funzioni Carmine Renzulli). Con i militari dell’Arma di Capua alla fase dell’esecuzione dell’ordinanza firmata dal gip Alessandra Grammatica sono stati anch i carabinieri del comando provinciale di Caserta, quelli di Bolzano, di Rieti e del nucleo carabinieri cinofili di Sarno. Gli episodi contestati si sarebbero consumati tra il 2019 e il 2020 e sarebbero stati poi rallentati dalla pandemia.
Si rifornivano di stupefacente a Castelvolturno, Capua e Caivano per poi rivenderlo
La frenetica attività di spaccio si fermò all’inizio del mese di marzo di due anni fa quando la pandemia vide l’attuazione del coprifuoco. Andare in strada era impossibile sia per gli acquirenti che per gli stessi pusher. Ma le indagini avevano già fatto il loro corso. Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, costituisce infatti l’esito di un attività d’indagine, coordinata dalla procura sammaritana, sviluppata per oltre un anno e che, tra la fine dell’anno 2019 e l’inizio dell’anno 2020, ha consentito di accertare la stabile dedizione allo spaccio di marijuana, hashish e cocaina da parte di soggetti residenti nei comuni di Sparanise, Calvi Risorta, Castelvolturno, Caivano e Carinola, i quali operavano principalmente a Sparanise e comuni limitrofi. Le indagini sono state eseguite mediante numerose attività tecniche d’intercettazione telefonica, accompagnate da osservazione, pedinamento e controllo. Da quelle indagini portate avanti dai carabinieri è emerso come gli indagati fossero soliti approvvigionarsi di stupefacente dalle piazze di spaccio di Caivano, Capua e Castelvolturno per poi, successivamente, dividerlo e rivenderlo ai numerosi assuntori nella zona di Sparanise. In alcuni casi gli accordi con gli acquirenti si attuavano secondo un rodato cliché operativo che vedeva l’uso di termini convenzionali ed un linguaggio criptico che consentiva di individuare i luoghi dove avveniva lo spaccio. In altri casi gli acquirenti si recavano direttamente nella “piazza centrale” di Sparanise, trasformata in una vera e propria zona di spaccio, dove i pusher sostavano lungamente per soddisfare le richieste dei numerosi clienti. A Sparanise arrivavano ‘clienti’ da tutta la zona dell’agro caleno e della stessa città di Capua. Il centro del piccolo paesino era diventato un vero e proprio punto di ritrovo per quanti volevano acquistare stupefacente di diverso tipo. Ne corso delle prime indagini alcuni pusher sono stati bloccati mentre gli acquirenti in diversi casi sono stati bloccati con la droga appena acquistate e segnalati alla Prefettura di Caserta come abituali consumatori. L’intensificarsi delle attività ha permesso di svelare un vero e proprio giro di spaccio che è stato poi bloccato fino agli arresti eseguiti nella giornata di ieri.
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