BRUXELLES – In un clima di indecisione da oggi prende il via il vertice dei 27 Paesi dell’Unione europea. La questione resta il price cap energetico, ovvero il metodo di regolazione dei prezzi dei servizi pubblici, anche se Germania e Francia sembrano trovare la quadra e viaggiare verso la stessa direzione. Tra gli argomenti in discussione oggi anche l’adesione di nuovi Paesi all’Ue come Ucraina e Moldavia.
I timori
Il timore è che con la situazione attuale la Russia possa chiudere definitivamente la questione gas con l’Europa. Tesi sostenuta anche dal capo dell’Agenzia internazionale per l’energia Fatih Birol, secondo il quale “l’Ue deve essere pronta nel caso in cui il gas russo sia completamente tagliato fuori. Più ci avviciniamo all’inverno, più comprendiamo le intenzioni della Russia – ha aggiunto – credo che i tagli siano orientati a evitare che l’Europa riempia i depositi e ad aumentare la leva della Russia nei mesi invernali”.
Decisione da prendere
Secondo il premier italiano Mario Draghi “la misura è invece una priorità europea, sia per raffreddare l’aumento dei prezzi, ma anche come contro-sanzione alla Russia. Mosca sta via via chiudendo i rubinetti all’Europa e sta usando l’energia, come anche il grano, alla stregua di u’ arma di guerra contro l’Europa”. Non a caso in queste ore si discuterà anche “dell’utilizzo come arma da parte di Mosca di gas e petrolio”
L’ok a Ucraina e Moldavia
I due Paesi domani riceveranno l’Ok allo status di candidate all’Ue, mentre per quanto concerne Georgia e Bosnia verrà fornita una “chiara prospettiva europea, ma per lo status Bruxelles chiederà un passo in più”. Così come per l’apertura dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia. “Ancora una volta – ha detto una soddisfatta Ursula von der Leyen– questo è il momento dell’Europa: un’Europa che ribadirà il sostegno finanziario, umanitario e militare a Kiev finché sarà necessario”
