di Angela Garofalo
ERCOLANO – Uomo Vero – Superstiti: oggi al MAV di Ercolano la presentazione del nuovo progetto del rapper partenopeo Tueff e di ‘Nature Traveler’, applicazione di cui è cofondatore con Pierluigi Aliperta. Il noto rapper e convinto attivista ambientale riesce ogni volta a sorprendere, dimostrando come nei fatti si possono unire due passioni, due mission che per lui sono indivisibili: musica rap e ambiente.
Con la video proiezione dei primi 4 singoli, Federico Flugi in arte Tueff ha iniziato con “Uomo vero – Superstiti”, un percorso musical-ambientale che alla fine racchiuderà circa 9-12 capitoli rilasciati step by step e accompagnati da video a tema ambientale dal forte impatto emotivo. Le location scelte, infatti, sono i posti più incantevoli della nostra regione. Dove la natura regna ancora sovrana. Dal ‘Sentiero degli Dei’ alla ‘Valle delle Ferriere’, dal ‘Frassineto’ ai ‘Capelli di Venere’ e dal ponte tibetano di Laviano agli eremi di Torretta e Croce e così via.
Rap e attivismo ambientale camminano lungo il solco tracciato da Tueff per sollecitare e responsabilizzare ad un maggiore rispetto per l’ambiente che ci circonda. A tal proposito, con l’avvocato e amico Pierluigi Aliperta ha ideato l’app ‘Nature Traveler’ finalizzata alla localizzazione istantanea per la segnalazione di abusi ambientali.
Il tuo impegno per l’ambiente è cosa nota: ci eravamo sentiti per gli incendi sul Vesuvio. A che punto è la situazione post incendio?
Salgo spesso sui sentieri del Vesuvio. Purtroppo i danni del 2017 sono ancora visibili, nonostante l’impegno da parte di tutti me compreso nel ripiantare. Ci vorranno anni perché torni il verde dopo la devastazione.
Ti ritroviamo impegnato in questa nuova sfida. Quando è nato questo progetto musicale ed ambientale?
Al progetto musicale ci sto lavorando dà un po’ che. Poi, mettici la pandemia i tempi si sono allungati. È un progetto importante che arriva nel momento in cui ho raggiunto una mia consapevolezza sia personale che artistica. Sono contento di questo percorso intrapreso anche se in realtà siamo all’inizio. L’ho concepito come una serie netflix per intenderci; attualmente con le presentazioni siamo alla prima stagione nel senso che sono pronti i primi quattro capitoli. Ogni singolo che uscirà è un capitolo e alla fine dei 9-12 capitoli, si arriverà ad un’unica storia. È un concept album sulla natura e vuole essere un modo per sensibilizzare le persone a non rovinare, ulteriormente, la natura. ‘L’ultimo bisonte’ è già su youtube ma abbiamo un calendario dove di volta in volta usciranno anche gli altri ovvero: ‘Uomo vero’, ‘Equilibrio naturale’ e poi ‘Ritratti’. L’idea parte ed è connessa al mio legame primario con la terra, con la natura. Devo dirti che con la pandemia questa esigenza è aumentato ancora di più, avvicinandomi alle meraviglie della nostra regione, e spingendomi fino al basso Lazio. Tutto questo è nei video che vedrete e di questo ringrazio lo staff, dietro c’è una produzione importante come InColore comunication.
Questo progetto musicale è collegato ad un’applicazione. Dove si allacciano le due cose?
L’applicazione, in ordine tempo, è arrivata per ultima. È avvenuto proprio durante una giornata trascorso sul Vesuvio per la raccolta plasticfree. Ero con quello che poi è diventato il cofondatore Luigi Aliperta. Mentre camminavamo ci siamo fermati con altri amici e pensavamo a cosa fare e tra un’idea e l’altra è nata ‘Nature traveller’ un nome fruibile da tutti. Puntiamo ad ampliarla con altre funzioni ma in questo momento siamo concentrati sulla geolocalizzazione. Attualmente è disponibile solo per i sistemi android ma a stretto giro contiamo di metterla anche per i sistemi IOS e si attua in questo modo: attraverso una foto, viene geo localizzato l’abuso fatto nei confronti dell’ambiente e, tramite il nostro server, questa foto viene smistata all’ente di competenza. Il progetto è solo all’inizio e tutti i costi per attivarlo sono stati sostenuti da me e Pierluigi.
L’urgenza ambientale è sotto gli occhi di tutti ma quanto siamo lontani da una coscienza green?
Per me è naturale esserlo e penso che l’unico popolo che abbia capito tutto sulla natura e l’ambiente sia quello dei nativi americani perché la venerava. Quello su cui rifletto spesso, è che si è disposti a credere a cose che non si vedono e allora, come si può non amare la natura, che è sotto gli occhi di tutti. E come si possa violarla continuamente.
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