KIEV – Nella notte 40 razzi sfiorano la centrale di Zaporizhzhia. Non è la prima volta che lo Zar punta un obiettivo ‘letale’. Le bombe sono cadute a soli 10 chilometri dal sito nucleare, sulla sponda nord del fiume Dnipro. La notizia è stata confermata dal capo dell’amministrazione militare del distretto di Nikopol: “Questa notte – ha detto – circa 60 razzi di tipo ‘Grad’ sono caduti sugli insediamenti costieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, 40 dei quali sul villaggio di Marhanets. Sono state danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche. Due persone sono rimaste ferite, una delle quali, un uomo di 64 anni, è in ospedale con ferite gravi”.
La condanna
Dura la condanna del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky a Putin accusandolo di “utilizzare la centrale nucleare di Zaporizhzhia per il terrore dopo l’accertamento di gravi danni alla struttura”. Ma la vicenda si è gonfiata di reciproche accuse. Zelensky, ha accusato ancora una volta Mosca: “I terroristi russi sono diventati i primi al mondo a usare la centrale per farci paura”.
L’incontro
Intanto da Ankara il presidente Tayyip Erdogan ha fatto sapere di “aver offerto al presidente russo Vladimir Putin di tenere un incontro con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky in Turchia”. Solo venerdì aveva incontrato a Sochi Vladimir Putin. L’obiettivo è quello di consolidare la cooperazione economica ed energetica in un momento molto delicato per l’itera Europa. Secondo Ukrinform nella notte “è scattato l’allarme aereo a Kharkiv e Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, per nuovi attacchi dei russi in Ucraina”. Secondo alcune fonti “i residenti di Kharkiv hanno detto di avere udito almeno tre potenti esplosioni”. Yevtushenko ha spiegato che “gli invasori hanno anche condotto bombardamenti in direzione della città di Marhanets e dell’insediamento urbano di Chervonohryhorivka”.
