ROMA – Qualche giorno fa ha detto che adesso il Paese è maturo. È la volta buona? “Lo speriamo. Credo non serva solo il presidenzialismo. Molte sono le cose che dovremmo cambiare in questo Paese. L’elezione del presidente della Repubblica è la più simbolica, poi bisognerà capire se è un presidenzialismo che prevede un primo ministro, un governo e una fiducia parlamentare o qualcosa di maggiormente esecutivo. C’è il tema delle autonomie delle regioni che propugno in modo molto entusiastico, l’ho portato anche in consiglio regionale. Siamo una delle regioni che hanno chiesto maggiore autonomia perché ritengo che portare potere decisionale più vicino ai cittadini sia molto utile”. Così il presidente della regione Liguria e di Italia al Centro, Giovanni Toti, ospite questa mattina durante Non Stop News con Barbara Sala, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.
“Ritengo che i poteri del primo ministro debbano cambiare perché oggi il presidente del Consiglio italiano ha difficoltà anche a sostituire un ministro, così come la sfiducia costruttiva, quello strumento per cui se mandi a casa un primo ministro dovresti averne già un altro con la fiducia per garantire governabilità al Paese ed evitare vuoti di potere. Anche in questo caso se vogliamo parlare di riforme costituzionali e istituzionali dopo settanta anni, credo sia assolutamente legittimo. Possiamo scegliere due strade: o attraverso una costituente oppure attraverso una commissione interna al Parlamento. Bisogna costruire un modello istituzionale che funzioni, il nostro è molto vecchio perché ha settanta anni, ma non sarà eleggere il presidente della Repubblica da parte dei cittadini che cambierà l’efficienza del nostro Stato, deve essere una riforma di sistema”, conclude Toti.
(LaPresse)