WANSHINGTON – “Dalla Russia oltre 300 milioni ai partiti stranieri in 20 Paesi”. A dichiararlo un alto funzionario Usa. Secondo questa indagine sarebbero molti i partiti di estrema destra che avrebbero uno stretto collegamento con Mosca.
Le indagini
E già nel 2013 il Centro di Intelligence Euroasiatica aveva pubblicato un elenco che includeva Partiti quali l’Ukip (Regno Unito), in epoca Brexit, AfD e il Partito Nazionale Democratico (Germania), Jobbik (Ungheria), Alba Dorata (Grecia) e il Front National (Francia) di Marine Le Pen. Nel 2016, poi, sul quotidiano anglosassone, Telegraph, comparve la notizia secondo cui “le agenzie di intelligence americane avevano raccolto informazioni che dimostrerebbero come il Cremlino stesse condizionando alcuni partiti politici in Europa”.
Il mandato
Fu il Congresso Usa a demandare alla National Intelligence guidata da James Clapper il controllo dei finanziamenti russi ai partiti europei degli ultimi 10 anni. Furono Francia, Paesi Bassi, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Italia, le nazioni interessate. Nel caso del nostro Paese fu la Lega di Matteo Salvini a finire sotto la lente di ingrandimento, senza però che l’indagine desse risultati positivi.
La risposta di Salvini
Immediata la risposta del leader della Lega, Matteo Salvini, ad eventuali coinvolgimenti sia personali che del suo Partito. “L’unica certezza – ha dichiarato – è che a incassare denaro dal Cremlino è stato prima il Partito Comunista Italiano e in epoca recente ‘la Repubblica’ che per anni ha allegato la rivista ‘Russia Oggi’. La Lega – ha aggiunto – ha dato mandato ai propri legali di querelare chiunque citi impropriamente il partito e Matteo Salvini come è già accaduto in alcuni contesti televisivi con particolare riferimento al sindaco del Pd Matteo Ricci. Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta”.