Palermo: fatture false per coprire il lavoro nero, in tre ai domiciliari

Operazione della Guardia di Finanza

LaPresse31-03-2012 Firenze, Italia cronaca Blitz della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate su Ponte Vecchio a Firenze, per controlli fiscali alle botteghe orafe. L'operazione è scattata stamani e ha riguardato la verifica di scontrini e ricevute fiscali. Nella Foto: La Guardia di Finanza su Ponte Vecchio

PALERMO – La guardia di finanza di Palermo ha arrestato questa mattina tre imprenditori palermitani, titolari di società che emettevano false fatture per coprire il lavoro in nero di decine di lavoratori fra cui tre dipendenti pubblici e altrettanti percettori di reddito di cittadinanza. I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria guidati dal colonnello Gianluca Angelini hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal gip Elisabetta Stampacchia su richiesta del sostituto procuratore Eugenio Faletra e dell’aggiunto Annamaria Picozzi. Per i tre arrestati le accuse sono a vario titolo associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false e truffa ai danni dello Stato. Nove gli indagati a piede libero per concorso nell’emissione di fatture false.

In due anni dal 2019 al 2021 i tre imprenditori palermitani arrestati questa mattina dalla guardia di finanza per associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false avrebbero coperto i lavori in nero di decine di soggetti per un ammontare di oltre due milioni di euro. A tanto ammontano il totale delle fatture false emesse da quattro società cartiere nella disponibilità dei tre arrestati, tutti già pregiudicati per reati tributari. Il meccanismo scoperto dagli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo era semplice: dipendenti pubblici, percettori di reddito di cittadinanza e altri lavoratori che non potevano fatturare in proprio, pena la perdita del lavoro o del sussidio, si rivolgevano ai tre arrestati per ottenere false fatture dalle loro società da presentare ai clienti per i lavori che in realtà svolgevano in nero. I tre arrestati si trattenevano il 10 per cento dell’importo per il servizio. Le società che emettevano le false fatture poi non dichiaravano nulla al fisco e dunque non pagavano alcun tributo sulle fatture emesse.

Hanno 68, 70 e 71 anni e una sfilza di precedenti penali per reati tributari i tre imprenditori finiti agli arresti domiciliari questa mattina in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Palermo su richiesta della procura per, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata alla falsa fatturazione e truffa. Si tratta Armando Gaggegi il più anziano dei tre, Giovanni Cannistraro e Pietro Anello il più giovane. Tutti sono residenti a Palermo. Secondo gli inquirenti i tre erano molto conosciuti nel settore edilizio proprio per il servizio offerto: in cambio del 10 per cento sull’importo dei lavori garantivano false fatture che chi lavorava in nero poteva presentare ai clienti che non accettavano di pagare i lavori senza fattura.

(LaPresse)

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