Terzo Polo, obiettivo 10% prima della fusione con Fi

Forza Italia Viva vuole il boom per decidere le sorti del prossimo governo

Foto Alessandro Bremec /LaPresse 02-09-2022 Milano, Italia - Cronaca - L\'apertura della campagna elettorale del Terzo Polo di Azione e Italia Viva al Supertudio di Milano. Nella foto: Carlo Calenda, Matteo Renzi

NAPOLI (Mauro Mancuso)- Superare il 10 per cento dei consensi e dimostrare che né centrodestra né centrosinistra sono in grado di vincere realmente le elezioni. Questo è l’obiettivo del Terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda che centrando l’obiettivo si candidano a fare da ago della bilancia in Parlamento. “La sinistra non dice con chi vuole governare – ha detto il leader di Azione – una cosa mai accaduta nella storia; la destra è litigiosa, si contraddicono più che con gli avversari. E’ un mare tempestoso, come sopravviviamo? L’unica è Draghi”. Il premier uscente ha già detto che non è interessato, ma per Calenda non è così. “Se il Terzo Polo va oltre il 10% – ha aggiunto Calenda – l’unica soluzione sarà andare avanti con chi sta a Palazzo Chigi, con Draghi unica persona seria e responsabile. L’Italia ne ha bisogno”. Ma superare il 10 per cento serve anche come garanzia per Silvio Berlusconi che da tempo pensa al futuro non più rimandabile di Forza Italia che all’interno del centrodestra, in questo momento, viene fagocitato da Lega e Fdi mentre, a bocce ferme, per la sopravvivenza può rigenerarsi fondendosi con il partito renziano, dando vita a Forza Italia Viva. “L’Italia deve avere un grande partito repubblicano liberale, riformista e popolare – ha sottolineato ancora Calenda – Non possiamo essere condannati ogni volta a scegliere tra estremismi, altrimenti il Paese è finito. Il Terzo Polo deve prendere abbastanza voti da poter constatare che non ha vinto nessuno”. Superare in termini di consenso Fi in Campania è garanzia di successo per quella che sarà il nuovo contenitore moderato a cui Berlusconi e Renzi lavorano da tempo e di cui hanno sperimentato parte delle potenzialità ai tempi del patto del Nazareno. Non è un caso che molti ex fedelissimi del cavaliere abbiano già aderito al Terzo Polo, divisi tra renziani e calendiani, come la ministra per il Sud Mara Carfagna, i deputati Paolo Russo e Gigi Casciello, i parlamentari Domenico De Siano, Antonio Pentangelo e Carlo Sarro e l’ex capogruppo in consiglio regionale Armando Cesaro. Così come non è un caso che chi ancora non ha dismesso la casacca azzurra come l’eurodeputato Aldo Patriciello sostenga in Campania i terzopolisti. Sue le iniziative in campagna elettorale accanto al coordinatore nazionale di Iv Ettore Rosato e accanto alla Carfagna. Tutto alla luce del sole sotto gli occhi, evidentemente non stupiti del commissario regionale campano Fulvio Martusciello e dei vertici forzisti a partire da Berlusconi e Antonio Tajani. Le Politiche rappresentano il giro di boa per il futuro di Fi che da tempo tenta di spingere gli alleati destrorsi verso posizioni più moderate. Forza Italia Viva è una via di fuga che può far gioco anche a Matteo Salvini e Giorgia Meloni laddove il centrodestra vincesse le elezioni, ma da solo non avesse i numeri (il 51 per cento dei consensi) per dar vita a un esecutivo monocolore. Per governare il Paese probabilmente anche la ‘sorellina d’Italia’ probabilmente scenderebbe a più miti consigli non disdegnando nuovi alleati. Difficile che per accordi di governo peschi tra piddini e grillini. Per il Terzo Polo c’è spazio e, stando a quanto sostengono alcuni, presto ce ne sarà anche per Forza Italia Viva.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome