Lombardia: dialogo Fontana-Moratti e Pd punta a campo larghissimo. Partita aperta nel Lazio

Foto Claudio Furlan / LaPresse 04-10-2022 Milano , Consiglio Regionale della Lombardia Nella foto: Letizia Moratti Attilio Fontana

Gli effetti delle elezioni politiche si fanno sentire anche in vista delle regionali 2023, in particolare in Lombardia e nel Lazio. Le trattative sono in corso e gli schieramenti tutt’altro che definiti. A Palazzo Lombardia fa ancora rumore la polemica fra Attilio Fontana e Letizia Moratti, anche se oggi sembra scoppiato il sereno fra i due. Che in favore di flash e telecamere, dopo il duro botta e risposta dei giorni scorsi e il mancato incontro di ieri ad un evento di ‘Salute Donna’, hanno parlato a lungo.

Erano seduti uno accanto all’altra nei banchi della Giunta al Pirellone, nel giorno del voto sulla mozione di censura contro Romano La Russa, neo assessore alla Sicurezza, per il saluto romano al funerale del cognato Alberto Stabilini, ex militante del Fronte della Gioventù. Il centrodestra supera la prova. Si ricompatta e respinge al mittente la mossa delle opposizioni con 46 voti contro i 24 favorevoli (più un astenuto) e prova a rimettere insieme i cocci.

Dopo che il governatore ha rivelato, al termine del faccia a faccia di venerdì scorso, che il rapporto con la vicepresidente si è “incrinato”. “Io, personalmente, credo proprio di essere il candidato. Per ora sono il candidato. I partiti di centrodestra singolarmente presi mi hanno confermato questa cosa, ma non l’hanno confermata a me. Sui giornali sia la presidente di Fratelli d’Italia sia il presidente di Forza Italia, e dalla Lega mi sembra non ci siano dubbi”, le parole del presidente leghista.

Tornando poi alla polemica con la Moratti, Fontana replica: “Non è una carica che io posso trasferire”. Per cui la decisione passa in mano ai leader dei partiti, ormai dopo la formazione del nuovo governo, visto che nel centrodestra il puzzle dei nomi sta tenendo impegnati Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Maurizio Lupi. Intanto, nel campo del centrosinistra, il Pd lombardo, a guida Vinicio Peluffo, punta a sondare il terreno per tentare l’impresa con un ‘campo larghissimo’ con M5S e Terzo polo.

“Nessun problema” a parlare con i dem – anche se al momento non ci sono incontri in agenda – ma anche in Lombardia la posizione di Azione sulle alleanze per le regionali è quella espressa dai leader nazionali del Terzo polo, Matteo Renzi e Carlo Calenda, “o con noi o con i 5 Stelle”, confessa a LaPresse il segretario regionale di Azione, Niccolò Carretta. Che aggiunge: “La posizione di Azione non è cambiata: siamo al lavoro per un progetto che parli a tutti i lombardi e che offra loro un’alternativa concreta e credibile rispetto al malgoverno leghista”.

Ma la partita della Lombardia va di pari passo anche con quella del Lazio, fra le Regioni al voto prossimamente insieme a Friuli Venezia Giulia e Molise. E un’accelerata nella caccia ai candidati l’ha impressa l’elezione del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, a Montecitorio nel Pd. Il centrosinistra ha in pancia due candidati che si giocano la poltrona più alta della Regione: l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e il vicepresidente e assessore al Bilancio, Daniele Leodori. Con il primo che è stato oggi visto alla Camera nei pressi degli uffici di Italia viva. C’è da dire che proprio nel Lazio il campo largo è ancora realtà, con la pentastellata Roberta Lombardi, ad esempio, assessora alla Transizione ecologica, ma se l’alleanza possa essere ampliata ulteriormente al Terzo polo è tutto da vedere. Nel frattempo, in casa centrodestra, il candidato dovrebbe essere di Fratelli d’Italia, il partito più forte della coalizione storicamente a livello regionale, ma per il nome del candidato bisognerà attendere il vertice dei leader.(LaPresse)

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