Governo: Meloni vede Cingolani per fare punto su dossier energia. Telefonata tra leader Fdi e Zelensky

Foto Cecilia Fabiano/LaPresse Roma, Italia Nella Foto: Giorgia Meloni

Lo ripete da tempo, e con maggiore insistenza da quando il risultato delle elezioni ha certificato il suo ruolo di premier in pectore. Per Giorgia Meloni “la questione energetica adesso è quella più preoccupante”. Si spiegano così anche i continui contatti con palazzo Chigi e in particolare col ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, oggi alla Camera per incontrare la presidente di Fdi e fare il punto sulle dinamiche in discussione in sede europea per contenere il prezzo dell’energia.

“Io mi sto impegnando fortemente per passare tutto quello che noi stiamo facendo anche al futuro governo – ha assicurato il ministro a ‘Porta a Porta’ – perché su questa cosa ci deve essere una continuità dell’Italia a livello internazionale, nella speranza di non perdere nemmeno un giorno nel passaggio. E devo dire che ho trovato anche molta ricettività dall’altra parte”.

Ricettività imposta dai tempi ristretti con cui bisogna fare i conti per fronteggiare il caro bollette. Non a caso da giorni la presidente dei conservatori afferma che “bisogna fare presto”. Anche per questo è impegnata in quella che ha definito “una transizione ordinata” con l’esecutivo uscente al lavoro da mesi a Bruxelles sulla complessa trattativa legata al price cap europeo.

Una misura che, ha avvisato Cingolani, se anche venisse applicata comunque non produrrebbe effetti immediati: “Nella migliore delle ipotesi ci vorranno due-tre mesi prima che le bollette tornino a scendere”. Troppi per restare a guardare. Ecco perché all’orizzonte si staglia un quarto decreto Aiuti per famiglie e imprese. “Bisogna capire come affrontare questi tre mesi, è la materia sulla quale stiamo prioritariamente lavorando noi ora”, ha ricordato quindi Meloni, convinta però che la soluzione debba arrivare a livello comunitario.

“La crisi energetica è una questione europea e come tale deve essere affrontata”, ha ribadito via social ricordando che “il vero compito dell’Ue dovrebbe essere quello di gestire le grandi sfide continentali difficilmente affrontabili dai singoli Stati membri”. “Azioni di singoli Stati tese a sfruttare i propri punti di forza – ha sottolineato ancora la leader di Fdi facendo riferimento alle ultime mosse della Germania – rischiano di interferire nella competitività delle aziende e creare distorsioni nel mercato unico europeo”.

Ragionamento che porta a una sola conclusione: “Sosterremo in Europa ogni azione volta a contrastare i fenomeni speculativi e gli ingiustificati aumenti del costo dell’energia e appoggeremo ogni iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese”. A riempire la giornata a Montecitorio della Meloni però non c’è stato solo il faccia a faccia con Cingolani. Il presidente di Fdi ha infatti portato avanti il lavoro sulla squadra di governo. Le trattative con gli alleati proseguono per cercare di trovare la quadra sulla lista di ministri, tra politici e tecnici.

I ‘desiderata’ di Lega e Forza Italia ormai vanno delineandosi ma servirà ancora del tempo per trovare l’intesa. Tra le telefonate di giornata avute dalla Meloni, di particolare rilievo quella con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky che si è congratulato per la vittoria del partito di via della Scrofa alle elezioni e si è detto certo di poter contare su una proficua collaborazione con il prossimo Governo italiano. Zelensky inoltre ha formulato l’auspicio che Meloni possa recarsi quanto prima a Kiev.

Da parte sua Meloni ha ricordato la vicinanza che Fratelli d’Italia e i Conservatori europei hanno dimostrato nei confronti di Kiev fin dal primo giorno della guerra. Inoltre, ha confermato il suo pieno sostegno alla causa della libertà del popolo ucraino, ha ribadito che la dichiarazione di annessione di quattro regioni ucraine da parte della Federazione Russa non ha alcun valore giuridico e politico e ha sottolineato il suo impegno per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione del conflitto.(LaPresse)

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