NAPOLI – L’emergenza del settore bufalino, i problemi del turismo balneare e leggi speciali per il territorio casertano saranno al centro dell’azione parlamentare di Gimmi Cangiano, neo eletto alla Camera con Fratelli d’Italia. Il neo parlamentare ne ha parlato ieri con “Cronache”.
Lei ha un rapporto di vecchia data con Giorgia Meloni. Come è iniziato?
L’ho conosciuta da piccola, come dirigente giovanile di Alleanza nazionale: già molti anni fa, in un partito maschilista al massimo, emergeva soltanto per i suoi meriti. Poi siamo rimasti in contatto e mi ha seguito anche durante le mie campagne elettorali. Ho fatto tre candidature sfortunate: alle regionali del 2015 conseguii la percentuale più alta in Italia, il 7%, ma il seggio non scattò. Alle Politiche del 2018 Giorgia mi candida capolista alla Camera a Caserta: anche allora percentuale alta, ma niente elezione. Nel 2020 formiamo una lista forte per non rischiare l’intoppo di 5 anni prima, e ho perso per pochi voti. Adesso è andata bene e rappresentare la tua terra in Parlamento dà i brividi, senti il peso della responsabilità.
Quali temi del territorio porterà alla Camera?
Sicuramente la questione bufalina è fra quelle da portare avanti. Non vorrei arrivare a proporre al Governo la nomina di un commissario straordinario, che è l’ultima risorsa. Ho incontrato gli allevatori pochi giorni fa: non vogliono parlare con De Luca, ma io li invito a fare un ultimo tentativo. Lasciamo perdere qualcuno che sta cavalcando la situazione: ci sono molte famiglie che hanno paura di perdere tutto. Con De Luca possiamo avere posizioni diverse, ma non può passare alla storia come il presidente che ha fatto morire la mozzarella di bufala in Terra di Lavoro: incontri gli allevatori bufalini al più presto. Li guardi negli occhi, ascolti le loro storie di paura e disperazione. Ma anche di dignità e coraggio. E bisogna iniziare a pianificare una road map che possa restituire serenità e lavoro ad un intero comparto.
Cosa pensa della tesi che gli abbattimenti in massa nel Casertano favorirebbero altri territori?
Qualche interesse sta girando, che sia il gruppo Cremonini o qualcun altro. Qualcosa di vero c’è, ci sono delle denunce e la magistratura farà le sue indagini. Ma c’è anche un blocco causato da incomprensioni e da posizioni diverse che va superato. Sono tanti i posti di lavoro direttamente o indirettamente legati al nostro oro bianco ed è nostro dovere politico e morale tutelare la dignità degli allevatori, dei produttori e dei lavoratori.
E l’ipotesi di commissariare di nuovo la sanità in Campania?
Sarebbe più difficile da giustificare rispetto all’emergenza brucellosi. Se poi si fa uno studio approfondito e si vede che continuano i ritardi e i viaggi verso altre regioni per motivi sanitari…
E le altre questioni fondamentali?
Ci sono vertenze aperte come Whirlpool e Jabil, così come la questione dei balneari. E poi servono leggi speciali per il litorale e l’agro aversano, il nostro territorio è particolare: si pensi all’immigrazione e alla questione della Terra dei fuochi, problemi unici in Italia. Intervenire con leggi ordinarie diventa complesso proprio per la specificità della situazione. Castelvolturno è il Comune con il maggior numero di immigrati: quanti soldi ha risparmiato lo Stato in questo modo? Ugualmente fondamentale è il turismo economico balneare. Ciò comporta una rivalutazione ed una riqualificazione totale del nostro Litorale, che vanta un potenziale mai completamente espresso. Anche in questo caso resta alta l’attenzione sia per tutelare gli imprenditori balneari, sia per rendere attrattivo dal punto di vista degli investimenti uno dei litorali più belli ed importanti della nostra Nazione. Sulla legalità si sono fatti passi in avanti, lo Stato ha vinto sulla criminalità: oggi se i camorristi vanno a chiedere il pizzo li cacciano via. Ora però c’è la seconda fase: se non crei occupazione, rischi che la gente dica che si stava meglio prima.
Venite da una storia molto lunga con percentuali basse alle elezioni. Oggi c’è stato il boom alle Politiche, ma siete ancora poco presenti nelle giunte comunali e dovete strutturarvi, come farete?
Sicuramente non abbiamo una struttura come ce l’aveva il Pdl, ma in questi anni ci siamo comunque radicati in regioni come Campania e Calabria.
Ma non teme un assalto alla diligenza, adesso che il partito è al potere?
Non possiamo chiuderci a riccio, valuteremo le singole situazioni.
Avete interlocuzioni aperte?
Certamente, anche con qualche consigliere regionale. Ovviamente non possiamo fare nomi.
E il Reddito di cittadinanza? La Meloni ha detto che non lo abrogherà, ma apporterà modifiche sostanziali.
Ho fatto l’assessore provinciale ai Centri per l’impiego e conosco la situazione: il supporto dei centri per il Rdc non funziona. Sono strutture vecchie con dipendenti in avanti con l’età, non sono strutturate per l’occupazione. Una persona dai 18 ai 45-50 anni può lavorare e non mi dite che il lavoro non c’è. In campagna elettorale ho visitato tante aziende. Una società di Carinaro ha avuto una commessa importante e in 6 mesi dovrebbe assumere 200 operai per produrre scarpe: non li trova e dovrà probabilmente rinunciare. Non parliamo poi di trovare operai già formati: è impossibile. Diamo la possibilità alle aziende di assumere giovani. Il Rdc costa 10 miliardi all’anno, quanto può durare ancora? Uno o due anni? Ed è, al contempo, fondamentale puntare sulla formazione dei giovani per facilitare il loro inserimento lavorativo con competenze acquisite da poter spendere per costruire con dignità il proprio futuro. I giovani restano infatti il patrimonio umano più importante che può vantare la nostra Provincia. E lo dobbiamo preservare, tutelare ed incentivare. I nostri giovani sentono forte il distacco da questa Società che spesso non li ascolta e non li rappresenta. E cercano altrove risposte a problemi che a volte nemmeno si ha il tempo di ascoltare. Gli episodi sempre più frequenti di risse, di atti violenti contro gli altri e contro se stessi, di una microcriminalità adolescenziale che fa paura, devono farci riflettere: stiamo mettendo a rischio il futuro delle generazioni che verranno dopo di noi. È per questo che dedicherò una parte importante del mio mandato e del mio impegno ad ascoltare i giovani.
Quando si parla di Fdi spunta sempre fuori il pericolo di un ritorno del fascismo. Cosa pensa di queste polemiche, che hanno investito anche l’elezione dei presidenti di Camera e Senato?
Questo rischio non c’è mai stato, era l’unico argomento della sinistra. Che piaccia o meno, abbiamo il primo premier donna della storia della Repubblica. Stamattina ho partecipato a un incontro Lgbt a Casal di Principe: si sono meravigliati di vedermi. Hanno dipinto delle panchine con i colori dell’arcobaleno e ho ottenuto il loro impegno a fare altre iniziative con una panchina tricolore per commemorare le vittime delle mafie.
Tempo fa si è parlato anche di un’intimidazione nei suoi confronti, quando un proiettile è stato ritrovato sul tavolo del suo giardino…
La Digos ha indagato bene e in fretta e sono giunti alla conclusione che qualcuno aveva sparato un colpo in aria a una certa distanza e che il colpo è ricaduto nel mio giardino. E’ stato comunque un rischio, se ci fosse stato un bambino al posto dal tavolo sarebbe rimasto ferito.
Si parla di una sua nomina a sottosegretario…
Nessuno sa nulla, ma credo che chi è alla prima esperienza in Parlamento resterà al suo posto.
Come sono i rapporti con i leghisti di casa nostra?
Con Gianpiero Zinzi abbiamo convenuto di fare squadra, insieme a Marco Cerreto: ci sono una serie di vertenze aperte sul territorio.
A chi ha dedicato questa vittoria e cosa ha provato al momento della comunicazione dell’affermazione elettorale?
Oltre che a mio padre, venuto a mancare da poco, l’ho dedicata al mio staff, anzi ai miei amici, che in ogni campagna elettorale hanno sacrificato le loro famiglie e il lavoro per darmi una mano.
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