Napoli, fiamme nel negozio Small: riesplode l’incubo racket

NAPOLI – La serranda di un’attività avvolta dalle fiamme, nel cuore della notte, e l’allarme lanciato ai vigili del fuoco e alla polizia: “Correte, sta andando a fuoco un negozio”. Fortuna che, proprio in quegli istanti, in via Epomeo si siano trovate a passare delle persone del posto che hanno informato tempestivamente le autorità competenti.

L’allarme

L’incendio ha interessato il negozio di abbigliamento ‘Small’ al civico 91 di via Epomeo. Era circa l’1,30 quando sul posto sono arrivati gli agenti della polizia di Stato insieme ai vigili del fuoco. Questi ultimi hanno domato le fiamme, mentre gli investigatori della polizia si sono impegnati subito con le indagini. E dai primi riscontri investigativi è emersa una verità che fa molto male: l’episodio è di matrice dolosa. Qualcuno, dunque, voleva distruggere il negozio con le fiamme, ridurre in cenere i sacrifici della famiglia Piccolo-Mabilia, che da anni manda avanti il negozio e che da giorni attende con trepidazione l’apertura dello shop online, in programma nelle prossime. Ma perché prendere di mira ‘Small’? Interrogati dalla polizia, i proprietari hanno già fatto sapere di non aver ricevuto minacce né di essere stati destinatari di messaggi intimidatori.

Le indagini

Ma la pista seguita dalla polizia è quella del racket, anche alla luce della recente ripresa delle tensioni criminali nella zona di Soccavo. Non è prematuro parlare di un allarme estorsioni, come non è prematuro parlare di un nuovo scontro tra organizzazioni malavitose.

Il precedente

Negozi nel mirino dei clan, tra gli esercenti del quartiere serpeggia il panico. Erano le 12,30 dello scorso 31 agosto quando i vigili del fuoco furono chiamati a intervenire in via Stanislao Manna, non lontano da via Epomeo, dopo le segnalazioni dei passanti che avevano notato le fiamme avvolgere la porta di ingresso di un negozio di abbigliamento, la boutique Carlotta. Non c’era un secondo da perdere. Fu rapido l’intervento di una autobotte dei pompieri e della Volante del commissariato San Paolo. I vigili del fuoco arrivarono giusto in tempo. Spensero il rogo in circa mezz’ora. Poi le indagini. Gli agenti della polizia scientifica effettuarono i rilievi insieme ai pompieri e trovarono tracce di liquido infiammabile. In un primo momento gli investigatori avevano pensato a una bomba carta, poi accertarono che non ci furono esplosioni. Anche in quel caso, zero dubbi: l’incendio fu doloso.

L’incendio nel garage

Ancora prima, nella notte del 18 agosto, i carabinieri si portarono in via Vicinale Palazziello per un incendio divampato in un garage abbandonato. Distrutti uno scooter e un cumulo di rifiuti. Il garage in questione non era riconducibile ad alcun proprietario, ma anche in quell’occasione a causare il rogo fu la mano dell’uomo.
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