Un ‘corridoio’ di prezzo al gas (con un limite massimo e uno minimo), aumentare il risparmio, semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili, e una riforma del mercato elettrico. Questi alcuni dei capisaldi delle misure previste dal Consiglio europeo, essenzialmente incentrato su “soluzioni comuni” per riuscire a tutelare famiglie e imprese dai costi elevati delle bollette energetiche.
La misura più attesa era il price cap al gas; è arrivata, ma non nella forma iniziale. Si è deciso per un price cap dinamico. In sostanza un corridoio di prezzo entro cui muoversi: con una forbice che segna da una parte il valore minimo e dall’altra il valore massimo. Una proposta che già di per se, indipendentemente dal risultato che avrà, ha portato a un calo del prezzo europeo del gas al mercato olandese di Amsterdam: la quotazione al TTF si muove infatti in questi ultimi giorni di discussione intorno ai 110-120 euro al Megawattora (MWh), dopo aver raggiunto livelli che hanno sfiorato anche i 300 euro al MWh negli ultimi mesi.
Non è quindi un tetto massimo al prezzo del gas oltre il quale non è possibile vendere o comprare, ma con il price cap dinamico si possono limitare le oscillazioni del prezzo del gas, naturalmente gli eccessivi aumenti dei prezzi e di conseguenza anche le possibili speculazioni sul mercato. Idealmente la linea centrale per la definizione del corridoio di prezzo viene data da un indice del prezzo gas (al momento il mercato TTF di Amsterdam, ma si sta valutando un indice più affidabile); in base a questo si costruisce quindi la forbice, con il prezzo minimo e il prezzo massimo.
I fornitori dovranno stare all’interno del corridoio di prezzo. Questo sistema dovrebbe garantire funzionalità e sopravvivenza di tutti i fornitori del mercato. I pericoli ora potrebbero essere due: da un lato un possibile blocco delle esportazioni in Europa dall’altro le criticità del mercato olandese TTF.
Le conclusioni del Consiglio europeo parlano di “corridoio di prezzo dinamico temporaneo sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente episodi di prezzi del gas eccessivi”. Il price cap dinamico è stato anche il modo per mettere d’accordo (non senza difficoltà, Germania e Olanda in particolare) tutti gli Stati Ue. Il Consiglio europeo guarda invece alla “priorità immediata” che è “proteggere famiglie e imprese”, oltre che “preservare la competitività globale dell’Ue”.
Nei tool a disposizione per riuscire ad abbassare i costi energetici ci sono sia il price cap dinamico che la proposta di “migliorare il funzionamento dei mercati dell’energia” aumentandone la trasparenza, l’eliminazione dei fattori di volatilità dei prezzi del gas, la garanzia della stabilità finanziaria, l’accelerazione per semplificare le procedure autorizzative per le rinnovabili, l’aumento del risparmio di energia, e la previsione di misure di solidarietà energetica in caso di interruzione dell’approvvigionamento di gas.
di Tommaso Tetro