“È ora di lasciarci alle spalle un passato troppo lungo, in cui i lavoratori pubblici, la P.A. tutta, sono stati il “parafulmine” rispetto a molte mancanze e incapacità di governanti e politici”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del Consiglio Generale della Fp Cisl.
“Tagli feroci e indiscriminati, criminalizzazione dei lavoratori e totale abbandono dei settori e delle strutture: è quello che è successo anche e soprattutto alla sanità, colpita e depotenziata, massacrata da continue riorganizzazioni, riduzione del personale, piani di rientro, accorpamenti e tagli di presìdi che hanno limitato la capacità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini”, ha aggiunto il leader Cisl. “Servono più risorse per il rinnovo del contratto 2022/24″, ha sottolineato inoltre Sbarra. “Chiediamo al nuovo governo di modificare l’impostazione dell’attuale Nadef, che ipotizza una nuova riduzione del finanziamento alla Sanità a partire dal 2025. Ecco perché è sacrosanta la mobilitazione di domani a Roma delle nostre categorie del pubblico impiego per garantire maggiori risorse per il Fondo Sanitario Nazionale, mettere un freno ai processi di esternalizzazione, superare i limiti dei tetti di spesa relativi alle capacità assunzionali di Regioni e aziende, per un piano straordinario di assunzioni e la stabilizzazione del personale precario, allargare gli spazi della contrattazione decentrata, per misure che portino ad una efficace integrazione fra pubblico e privato e fra servizio sanitario e servizi sociali”, ha concluso.
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