L’Espresso, Cgil informata sulla truffa

La Verità rivela i dettagli dell’inchiesta sulle manovre ai danni dell’Inps per i prepensionamenti dei dirigenti del gruppo che editava laRepubblica. Il testimone chiave ha spiegato di aver informato il sindacato ma di non aver avuto risposte

© Foto Giulia Molinari/LaPresse 2015 Genova , la repubblica delle idee

ROMA – Emergono nuovi particolari in merito alle indagini per truffa ai danni dell’Inps da parte di diversi dirigenti dell’ex Gruppo l’Espresso, poi diventato Gedi, che editava il quotidiano laRepubblica e il settimanale l’Espresso. Ancora una volta sono i cronisti Giacomo Amadori e François de Tonquédec a riportarli, in un servizio pubblicato dal quotidiano laVerità, diretto da Maurizio Belpietro.

L’avviso di chiusura indagini

Nei giorni scorsi i due giornalisti hanno riportato la notizia della notifica dell’avviso di chiusura indagini a 101 persone (tra i quali l’ex amministratore delegato Monica Mondardini, ancora oggi dirigente della Cir dei De Benedetti, il capo delle risorse umane Roberto Moro, il direttore generale della divisione Stampa Nazionale Corrado Corradi e Romeo Marrocchio). L’ipotesi sulla quale la procura di Roma sta indagando è quella di una serie di operazioni illecite, effettuate allo scopo di far sì che una parte dei dipendenti potesse rientrare nei parametri fissati per il prepensionamento. Cosa che avrebbe permesso alle società interessate di scrollarsi di dosso una parte consistente dei costi per il personale. In alcuni casi, i dirigenti avrebbero beneficiato di bonus per gli esuberi e poi sarebbero stati fatti rientrare come collaboratori. O spostati tra diverse società del gruppo in stato di crisi.

Il supertestimone

Ora laVerità rivela che un testimone chiave (assunto nel 2006 da una delle aziende del gruppo) afferma di aver segnalato a tempo debito le presunte irregolarità agli uffici della Cgil, compreso quello dell’allora segretario Susanna Camusso, ma non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Tra gli indagati in questo procedimento, in effetti, ci sarebbero anche tre ex rappresentanti sindacali aziendali della Cgil. L’uomo, un 48enne originario di Taranto, si occupava proprio dei controlli sui costi sostenuti dalle società. Nell’agosto del 2017, ha consegnato alla Guardia di Finanza un verbale di sei pagine, nel quale si parlava anche della segnalazione alla Confederazione generale italiana del lavoro. E del fatto che nel maggio del 2016 aveva informato dei suoi sospetti anche l’allora presidente Inps Tito Boeri. A lui aveva persino indicato sette dirigenti che sarebbero stati demansionati e successivamente trasferiti in altre aziende del gruppo per poter accedere ai benefici per i prepensionamenti e alla cassa integrazione.

Le rivelazioni

In una delle note inviate al presidente dell’Inps, il supertestimone spiegava di aver informato anche i giornalisti della trasmissione televisiva Report e faceva riferimento al mancato interessamento della Cgil, nonostante la gravità delle circostanze. Tra l’altro, alle fiamme gialle ha spiegato di aver inviato mail anche al Corriere della Sera e alla Mediaset di Silvio Berlusconi, ma che a parte Report nessun altro sembrava interessato.

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