ROMA – Il governo valuta una manovra da 32miliardi: lunedì pomeriggio sarà in Consiglio dei ministri per poi passare in Parlamento.
I nodi da sciogliere
Tra gli argomenti sul tavolo di Giorgia Meloni, il tetto al contante: previsto l’aumento a 5mila euro già dal primo gennaio 2023 e la possibilità di riproporre uno scudo per “l’autodenuncia e il rientro dall’estero dei capitali nascosti al fisco”, soluzione già adottata dal governo Renzi che portò nelle casse dello Stato all’incirca 2,5 miliardi di euro.
Le indiscrezioni
Secondo fonti di Governo, “l’effetto di una nuova disclosure è stimato in 3-5 miliardi”, che dovranno confluire nella cifra prevista dalla manovra (30-32 miliardi circa), 21 dei quali (in deficit) dovranno sostenere le famiglie messe in ginocchio dal caro energia, anche se secondo gli esperti del settore sarebbe meglio “proporre questa misura in un altro provvedimento”. Secondo Il ministero dell’Economia e delle finanze “nessun condono di carattere penale troverà posto, in ogni caso, nella manovra”, le cui misure “sono al momento in fase di valutazione politica”.
Lavoro
Il governo sembra orientato a confermare “il regime forfettario per gli autonomi, con tetto aumentato da 65mila a 85mila euro”, con aliquote più vantaggiose per i dipendenti previste sui premi produzione. Secondo il Governo “le risorse dovrebbero bastare a confermare il taglio di 2 punti del cuneo fiscale e, sulle pensioni, per evitare il ritorno della legge Fornero: si punta su una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età”.
La diatriba
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha sottolineato che “se il taglio al cuneo fiscale sarà inferiore a quello che ci attendiamo perché tutte le risorse saranno messe a disposizione per fronteggiare il caro energia, saremo d’accordo ma, se invece si metterà mano a nuovi prepensionamenti allora non ci stiamo. Saremo inflessibili. Basta prepensionamenti per fini elettorali”.
Altri supporti economici alla manovra dovrebbero arrivare dal taglio sul Reddito di cittadinanza che con la modifica che dovrebbe prevedere “tre anni in tutto, con l’assegno intero assicurato solo per 18 mesi), dall’aumento delle imposte su tabacco e gioco online che sarebbe allo studio dell’esecutivo e dalla “tregua fiscale” sulle cartelle fra mille e 3mila euro e la riattivazione della Stretto di Messina spa