La Coppa del Mondo in programma in Qatar dal 20 novembre al 18 dicembre è certamente una delle più attese che si ricordino tanto per motivi fuori dal campo quanto per il calcio giocato. L’assenza dell’Italia è una ferita difficile da rimarginare, ma anche senza gli Azzurri sono molteplici i motivi di interesse a partire dai grandi campioni che si contenderanno la celebre coppa tutta d’oro di fabbrica italiana (ideata e disegnata dall’orafo e scultore italiano Silvio Gazzaniga, ndr). Probabilmente l’edizione 2022 rappresenta l’ultima possibilità per Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar di vincere il torneo, ovvero i tre campioni che hanno monopolizzato il calcio internazionale nell’ultimo decennio.
GRANDI STELLE – Il capitano dell’Argentina Lionel Messi è sicuramente il più atteso, anche perché sulla carta quello che ha le chance maggiori vista la qualità della squadra. Il sette volte Pallone d’Oro va a caccia dell’unico trofeo che ancora manca alla sua inimitabile bacheca (resta la ferita della finale persa nel 2014 in Brasile) e che a 35 anni potrebbe farlo diventare il più grande di sempre. Nell’Albiceleste sono tante le stelle che faranno da supporto a Messi, due su tutte le conosciamo bene: Lautaro Martinez e Paulo Dybala.
Ultima chiamata anche per Cristiano Ronaldo. Con il suo Portogallo ha vinto l’Europeo ma il capocannoniere a livello internazionale non ha mai giocato una finale di Coppa del Mondo, figuriamoci vincerne una. A 37 anni CR7 non è più quello di qualche anno fa, ma resta sempre un campione carismatico capace di tutto. Certo è che il momento che sta vivendo al Manchester United, con l’ultima polemica per l’intervista esplosiva concessa al Sun, potrebbe influire non poco sul rendimento suo e della squadra.
Altra stella attesissima è Kylian Mbappé, che con la sua Francia va a caccia della sua seconda Coppa del Mondo di fila. Il veloce attaccante del Psg potrebbe così eguagliare il grande Pelé del Brasile nel diventare campione ai suoi primi due Mondiali giocati (O’Rey ci riuscì nel 1958 e 1962, ndr). Ma la Francia non è solo Mbappé, il ct Deschamps in Qatar potrà contare anche su un Karim Benzema che a 34 anni sta vivendo il momento più luminoso della sua carriera. A suon di gol l’anno scorso ha trascinato il Real Madrid alla vittoria della Champions League, conquistando con merito il Pallone d’Oro.
Kevin De Bruyne e l’ultima chiamata per la generazione d’Oro del Belgio. Ampiamente considerato il miglior centrocampista del mondo, le sue giocate sono spesso ai limiti della fantascienza. Capace di vedere linee di passaggio che nessun altro riuscirebbe solo ad immaginare. Il Belgio deve solo sperare che arrivi sano alla fase decisiva del torneo e che nel frattempo il suo compagno Romelu Lukaku, altra stella attesissima, possa trovare la forma migliore dopo un inizio di stagione difficile.
Neymar vuole riportare la coppa in Brasile per cancellare definitivamente la grande delusione del 2014. Spesso oscurato da Mbappé e Messi al Paris Saint-Germain, è ancora l’uomo copertina della Seleçao di Tite. Con la sua tecnica sopraffina, trucchi e colpi di genio, Neymar è capace di tutto. Oltre che su di lui, il Brasile conterà sulle due stelle emergenti del Real Madrid, Vinicius Jr e Rodrygo che nonostante la giovane età sono ormai due certezze. Così come Gabriel Jesus e Martinelli, trascinatori del sorprendente Arsenal in Premier League.
Due i grandi bomber da tenere d’occhio: Robert Lewandowski ed Harry Kane proveranno a trascinare la Polonia e l’Inghilterra il più avanti possibile. Il polacco del Barcellona è probabilmente alla sua ultima chiamata in un Mondiale e potrebbe guidare una nazionale ricca di talento ad essere una delle mine vaganti del torneo. Dal canto suo Kane, insieme a Sterling, Foden e Rashford sarà l’alfiere di un’Inghilterra che negli ultimi due grandi tornei ha giocato una semifinale (ai Mondiali del 2018 in Russia) e una finale (a Euro 2021 in casa) e che finalmente punta a riportare a casa un trofeo che manca ormai dal lontanissimo 1966.
LE STELLE NASCENTI. A sfidare le grandi star ci saranno una serie di giovani 19enni di cui nei prossimi anni sicuramente sentiremo parlare. Come il suo idolo d’infanzia Andres Iniesta, il 19enne Pedri Gonzalez è già un punto fermo a centrocampo sia per il Barcellona che per la Spagna. Anche se occasionalmente segna gol, sono i passaggi e il gioco di gambe di che lo distinguono, proprio come Iniesta.
Oltre che sulle reti di Kane, l’Inghilterra punterà molto su Jude Bellingham diventato il terzo adolescente a segnare in quattro partite consecutive in Champions League dopo Erling Haaland (cinque presenze a novembre 2019) e Kylian Mbappé (quattro presenze ad aprile 2017), con una differenza significativa: Bellingham è un centrocampista, non un attaccante come i primi due. Questo perché Bellingham è in grado di usare il suo statuario corpo di 1,86 metri per respingere i giocatori avversari sia in difesa che in attacco.
Altro giovane molto atteso è l’attaccante della Germania e del Bayern Monaco Jamal Musiala. Già noto per le sue qualità di passaggio, Musiala sta anche mettendo in mostra le sue capacità di gol in questa stagione con otto gol in 15 presenze in tutte le competizioni con il Bayern. Sempre in Germania milita un altro giovane da tenere d’occhio, il centrocampista del Borussia Dortmund e degli Usa Gio Reyna, figlio dell’ex capitano Claudio Reyna.
Giocatori un po’ più anziani che sembrano pronti ad esplodere a livello internazionale sono anche Alphonso Davies del Canada, Rafael Leao del Portogallo, Kim Min-jae della Corea del Sud. Nato in un campo profughi del Ghana da genitori liberiani, Davies, che compirà 22 anni il 2 novembre, è un terzino sinistro o esterno titolare del Bayern Monaco. Ha avuto un grande impatto nell’aiutare il Canada a qualificarsi per la Coppa del Mondo per la prima volta dal 1986.
Il 23enne Leao è stato determinante nell’aiutare il Milan a vincere il titolo di Serie A la scorsa stagione ed è stato ancora migliore nel campionato italiano in questa stagione. Con Diogo Jota infortunato, Leao sarà probabilmente il compagno d’attacco di Cristiano Ronaldo in Qatar.
I tifosi del Napoli hanno storto il naso quando Kalidou Koulibaly è stato venduto al Chelsea e il meno noto Kim è stato chiamato come sostituto del forte difensore centrale senegalese. Ma proprio Kim ha avuto un ruolo importante nell’inizio sensazionale del Napoli nel campionato italiano ed in Champions League, tanto da essere nominato giocatore del mese di settembre in Serie A.
I GRANDI ASSENTI – Tra chi non si è qualificato con la sua nazionale e chi è infortunato, è altrettanto lunga la lista di campioni che i Mondiali del Qatar li vedrà soltanto dalla televisione. L’Italia la mettiamo in blocco, ovviamente, con campioni come Leonardo Bonucci e Jorginho che non avranno altre chance, mentre Marco Verratti e Gigio Donnarumma potranno ancora rifarsi nel 2026.
Ma le due stelle più lucenti che non vedremo in Qatar sono certamente Erling Haaland e Mohamed Salah. Macchina da gol inarrestabile con il Manchester City (23 gol nelle 18 gare disputate con i citizens, 18 gol in 13 partite di campionato), il vichingo Harland non è riuscito a trascinare la sua Norvegia fino alla qualificazione. Stessa sorte per Mohamed Salah, che dopo aver perso ai rigori contro il Senegal la Coppa d’Africa, contro gli stessi avversari (e ancora ai rigori) ha perso anche gli spareggi di qualificazione. Anche per il Faraone del Liverpool questa probabilmente era l’ultima chance di giocare un Mondiale, vista l’età (30 anni).
Il Napoli si gode le prodezze di Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, ma entrambi con Nigeria e Georgia non hanno staccato il pass per il Mondiale, proprio come l’ivoriano ex Milan Frank Kessie e i tre interisti Hakan Calhanoglu (Turchia), Milan Skriniar (Slovacchia) e Edin Dzeko (Bosnia). Altri top player assenti in Qatar Jan Oblak (Slovenia), David Alaba (Austria), Andrew Robertson (Scozia), Martin Odegaard (Norvegia) e Luis Diaz (Colombia).
Altrettanto lunga la lista di chi i Mondiali li avrebbe potuti giocare ma non ci sarà perché infortunato. Un nome su tutti: Paul Pogba, che insieme al compagno di reparto Ngolo Kanté (anche lui ko) e al portiere del Milan Mike Maignan guarderà da casa la sua Francia provare a difendere il titolo di campione del Mondo. Il centrocampista della Juve si è messo nei guai da solo, a partire da quando, la scorsa estate, non si è fatto operare subito per la lesione al menisco. Non voleva rischiare di perdere i Mondiali, ma alla fine è stato così. La terapia conservativa non ha funzionato, sotto i ferri ci è finito comunque ma troppo tardi per un pieno recupero.
Il Portogallo non potrà contare su Diogo Jota, messo ko da un infortunio al polpaccio, nel Brasile non ci sarà Coutinho (lesione muscolare), nella Germania mancherà Timo Werner (rottura del legamento della caviglia), mentre la frattura della tibia la scorsa estate ha fatto chiudere in largo anticipo il 2022 dell’olandese Genie Wijnaldum della Roma. Ben Chilwell e Reece James (entrambi problemi al ginocchio) non faranno parte della spedizione inglese, mentre nel Messico mancherà uno dei suoi attaccanti più forti, Jesus Corona, ko da agosto per la rottura del perone e del legamento della caviglia. Discorso simile per il Senegal campione d’Africa, che ha perso la sua stella Sadio Mané, che con la maglia del Bayern Monaco si è infortunato nella sfida col Werder Brema riportando un problema al tendine del ginocchio destro. Gli ultimi forfait in ordine di tempo hanno colpito l’Argentina: per Nico Gonzalez e Joaquin Correa il sogno Mondiale si è interrotto sul più bello.
Di Antonio Martelli