Cozzolino: “L’autonomia differenziata è una follia”

Cozzolino: "L'autonomia differenziata è una follia"
Cozzolino: "L'autonomia differenziata è una follia"

NAPOLI – Il voto contrario alla risoluzione europea ‘Russia Stato terrorista’, le polemiche dopo la frana a Casamicciola, il congresso Pd e l’autonomia differenziata. Questi i temi che l’eurodeputato Andrea Cozzolino ha affrontato a tutto tondo con Cronache.

Onorevole perché ha deciso di votare contro la risoluzione su ‘Russia Stato terrorista’ dissociandosi dall’orientamento del Pd?

Ho votato contro perché la risoluzione non ha fondamento giuridico, non c’è un tribunale a cui appellarsi, non c’è un quadro giuridico internazionale che possa dichiarare uno Stato terrorista o sponsor dei terroristi, Altro sarebbe stato portare Putin e il gruppo dirigente russo dinanzi al tribunale penale internazionale per i crimini di guerra che sta perpetrando da mesi in Ucraina. Sul piano politico è chiaro che se definisci uno Stato terrorista o sponsor dei terroristi precludi un dialogo e un confronto utili ad intervenire subito sulle emergenze legate, per esempio al blocco dei porti, e per arrivare al cessate il fuoco. Non si è trattato di un dissenso personale, molti altri europarlamentari non hanno votato la risoluzione e questa è stata la prima volta che non c’è stato un voto unanime sull’Ucraina. Non c’è nessuna indulgenza, nessuna giustificazione all’aggressione Russa o legittimazione dei crimini verso il popolo ucraino, ma una risoluzione così produce solo una escalation di parole. Piuttosto chiediamo alle autorità ucraine di aderire alla carta di Roma per attuare le procedure utili a portare i russi davanti al tribunale penale per i crimini di guerra. 

In Campania sono ore complicate per la tragedia che si è verificata a Casamicciola, e mentre cittadini vivono in un dramma, la politica, da più parti, torna a discutere di condono. Che ne pensa?

E’ la solita politica italiana che non trova ragioni di un impegno comune neanche davanti ad una tragedie di questa portata. Questo è il momento di recuperare i dispersi, dare conforto ai parenti delle vittime, assicurare un tetto agli sfollati e prendere le misure necessari per istituire la zona rossa di tutela. Poi sarà necessario un confronto e più che la politica servirà la comunità scientifica a dare una mano per affrontare una situazione difficile. Non è tempo di condoni, ma di una politica che metta in sicurezza i nostri territori. Abbiamo tante risorse da utilizzare, siamo davanti ad un’occasione straordinaria che non si ripeterà. Se perdiamo questa opportunità poi non dovremo più meravigliarci di nuovi disastri e nuovi dolori.

Il Pd si prepara al congresso per eleggere il nuovo segretario nazionale e tra candidature ufficiali e altre in divenire i governatori, De Luca ed Emiliano in primis, tentano di lanciare un asse del Sud con una candidatura di bandiera, e lo stesso, seppur con modalità diverse sembrano voler fare i sindaci, tra cui Manfredi. Quanto peso possono avere questi ‘assi’ e quanto servono al Pd?

Apprezzo le candidature già in campo che sono anche determinate e coraggiose perché candidarsi ora a guidare il Pd è una sfida impegnativa, ma i temi sono i grandi assenti dal dibattito. Il problema che pongo a tutti loro e al Pd è questo: vogliamo mantenere il carattere di una forza politica nazionale ed europea o ridurci ad una forza politica macro regionale? Per due volte, prima nel 2018 e poi nel 2022 il Pd è stato espulso dal voto politico degli elettori nel Mezzogiorno e anche al Nord ha fatto estrema fatica. E’ evidente che c’è un problema di fondo, che chi si candida a guidare il partito deve porsi. Non si tratta più solo di una questione meridionale che è cruciale per l’identità del Pd, ma è una condizione essenziale per essere un partito nazionale. Se non eleggi che un parlamentare e al proporzionale sei la terza o quarta forza politica anche dove hai una storia di governo regionale o comunale importante significa che i cittadini non ti considerano spendibile come forza nazionale. Come tornare a parlare all’Italia e al mezzogiorno è un tema di classe dirigente, di proposte, di priorità. O recuperiamo la nostra funzione o la stagione di governo locale e regionale si esaurirà comunque.

A proposito di temi, la battaglia contro l’autonomia differenziata la stanno portando avanti il governatore e pochi altri. Il Pd non ha una posizione chiara…

L’autonomia differenziata è una follia che produce ulteriori disuguaglianze se fotografa quello che è oggi in termini di spesa storica e chiude anche la discussione sulle politiche europee che hanno parlato al mezzogiorno. Se introduciamo l’autonomia differenziata diamo un colpo mortale anche alle politiche europee. La principale chance che viene messa in discussione è il Pnrr che sarebbe come metadone per l’economia portando ad una spesa che non produrrà l’effetto desiderato a causa dell’introduzione di un meccanismo che amplierà le differenze tra Nord e Sud.

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